(A. Pugliese) – Per una volta gli occhi e gli autografi non sono tutti per Francesco Totti, anche se il capitano della Roma resta la star assoluta ogni volta che i giallorossi varcano i confini nazionali. A Dubai, però, Totti ha pane per i suoi denti, visto che molta dell’attenzione del mondo arabo è su Mohamed Salah. Un po’ perché si gioca (ore 18 italiane) contro gli egiziani dell’Al Ahly, lui che è il Messi d’Egitto, e un po’ perché è a tutti gli effetti un idolo. Un affetto che a Momo permette di chiudere al meglio una stagione positiva e non pensare ai suoi strascichi. Come la sentenza Fifa che gli pende addosso come una spada di Damocle e che potrebbe arrivare entro la fine di maggio. Un verdetto che aspettano tutti con ansia: Roma, Chelsea, Fiorentina e anche lui: «Non so come andranno le cose, ritengo di avere ragione. Ma il caso è ancora in tribunale, aspettiamo l’esito».
LA SITUAZIONE – Già, l’esito finale. Lo aspettano con ansia un po’ tutti, anche se alla Roma si sentono sufficientemente tranquilli, in tal senso. La Fifa ha tenuto un profilo preciso nell’ambito della fase istruttoria, chiedendo spesso ai due club (Fiorentina e Roma) tutte le carte necessarie per arrivare alla valutazione finale. Nel frattempo la stessa Fiorentina ha presentato una richiesta di risarcimento danni al Chelsea di circa 30 milioni di euro (sulla base del danno subito e dei soldi spesi per farne fronte, con l’acquisto di Kalinic), fattispecie che cammina su di un binario parallelo ma di fatto esula dalla sentenza Fi fa. Con l’estate di mezzo, però, dovesse anche arrivare una squalifica, per Salah sarebbe «morbida». E, tra l’altro, eventualmente appellabile (con tempi variabili fra 35 mesi).
QUANTA POPOLARITÀ – In questo contesto è ovvio che Salah pensi più al campo che non alle carte bollate. Viene da una stagione dorata, in cui ha chiuso con 15 gol (14 in campionato e uno in Champions), risultando il miglior marcatore giallorosso. Ed in questi giorni negli Emirati Arabi si gode la grande popolarità (crescente) che avverte passo dopo passo. «Non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa, mi ha fatto molto piacere— ha detto — Il fatto di ritrovare tanti amici è un motivo in più per rendere speciale la gara di domani. Totti? È un onore condividere lo spogliato io con una leggenda, ogni volta che è chiamato in causa ci dà una grossa mano». Per ora gliel’ha data anche in questi tre giorni, togliendogli un po’ di pressione addosso e molte richieste di foto ed autografi. Lui e Francesco sono stati i più ricercati anche alla fine dell’allenamento di ieri, quando i bambini della Roma Academy Dubai gli hanno riversato addosso tutto il loro amore. Ma se è vero che Totti resta l’equazione con cui conoscono la Roma all’estero, è anche vero che alle latitudini arabe Salah gli si avvicina. In attesa della sentenza della Fifa, è almeno un motivo in più per continuare a sorridere.