La storia è nota. L’8 maggio – per giunta alle 12.30 (cioè in un giorno e in un orario più deputato alle Prime Comunioni che al calcio) – i ragazzi di Spalletti giocheranno contro il Chievo. Per carità, partita importante in chiave 2° posto, ma per i tifosi della Roma ha subito rivestito un significato tutto diverso: la possibile ultima partita di Totti all’Olimpico. E così la prevendita da giorni è schizzata alle stelle.
Quello che sorprende però non è questo (anzi, sembra persino ovvio), bensì che anche dopo il cambio di rotta della proprietà sul tema – scrive la Gazzetta dello Sport – (a proposito Pallotta ha detto che per l’Olimpiade la Roma non chiederà l’affitto per il nuovo stadio, se si farà), il trend non è diminuito, come se la gente volesse celebrare una sorta di «Totti-day» dal sapore di scampato pericolo, tanto più che persino alcune delle frange più oltranziste della Curva Sud torneranno allo stadio. E così ieri Carlo Feliziani, responsabile della biglietteria, ha detto: «La prevendita sta andando benissimo. Sono esauriti tanti settori. Abbiamo chiesto addirittura l’apertura del settore normalmente dedicato ai tifosi ospiti, è la prima volta che lo facciamo quest’anno. Sono numeri veramente importanti, visto che attendiamo circa 55.000 spettatori. Insomma, siamo praticamente ai livelli di Roma-Juventus dell’agosto». Come dire, la prima partita interna del campionato, contro la rivale storica e nel momento in cui si cullavano i sogni.