(D. Stoppini) – Tabacco e mercato uguale check-up: sosta ai box per Walter Sabatini, ricovero al Policlinico Gemelli da mercoledì, affaticamento superato, controlli medici (periodici, ormai) rassicuranti e oggi le dimissioni. No, non dallaRoma. Sabatini sarà dimesso oggi dall’ospedale. Ma se pensate che si sia fermato il mercato in queste ore, cadete in errore. Squillava forte anche ieri pomeriggio, il telefono del dirigente. Guai se smettesse, perché c’è una Roma da costruire. E c’è più di una casella da sistemare. Di Pjanic, della Juventus e delle mire di Ancelotti e Mourinho potete leggere qui sopra. Ma un corteggiamento ne chiama un altro. «A Roma sto bene, ma nel calcio non si sa mai»: Antonio Rüdiger ha imparato bene la formuletta magica di cui si fa uso e abuso in questi periodi di nebbie, finte certezze e scenari vaghi. Il tedesco sarà riscattato, la Roma ha già comunicato allo Stoccarda che pagherà i 9 milioni del riscatto. È il poi che non è assicurato. Perché lo sa pure il difensore di essere al centro del mercato, causa l’interesse di molti club europei: il Psg è l’ultimo iscritto, dopo Chelsea e Liverpool.
QUI LIONE – Rüdiger ha buone probabilità di lasciare la Roma, di fronte a un’offerta a due cifre con il 2 davanti. Tanto che da Trigoria hanno già mosso più di qualche passo in direzioni alternative, alla ricerca di altri centrali difensivi. Sabatini ha due nomi segnati da un pezzo in agenda. Samuel Umtiti e Kurt Zouma: ci sono loro in prima fila, entrambi già cercati in passato senza mai possibilità di chiusura dell’affare. Umtiti, classe 1993, camerunese, è un mancino che può ricoprire anche il ruolo di terzino. Il suo profilo sarebbe stato approfondito anche da Spalletti in alcuni filmati. Ha una valutazione altissima, pure il Barcellona s’è interessato, il club francese ha sparato una richiesta di 20 milioni a chi s’è avvicinato. La Roma può vantare però rapporti ottimi con ilLione, con il quale la scorsa estate è stato chiuso l’affare Yanga-Mbiwa.
QUI CHELSEA – L’altro nome è quello di Zouma, fermo ai box con il Chelsea per la rottura del crociato anteriore dello scorso febbraio che gli hanno perdere anche l’Europeo. È sulla via del recupero, Sabatini per lui stravede e con i Blues ha affrontato il discorso più volte, non ultima un mese e mezzo fa, nel viaggio a Londra. Anche qui, l’impresa non è semplice. In fondo, non lo è mai stato. Il giochino del cedo e prendo però, almeno sui centrali, ha sempre funzionato: da Marquinhos a Benatia (che continua a proporsi per un ritorno), dallo stesso Benatia a Manolas, ora serve una terza intuizione. E Spalletti attende con impazienza. Anche perché «la Juve è diventata una sorta di Bayern Monaco in Italia – sempre Rüdiger a parlare –, per vincere le altre non dovrebbero avere nessuno stop». Dovrebbero, piuttosto, produrre qualche magia sul mercato.