(M. Cecchini) – Non è stato felice del mancato invito alla festa di compleanno di Radja Nainggolan (ma scherzava), però per il resto Luciano Spalletti sembra un uomo felice. «Non abbiamo cambiato tantissimo come moduli – spiega l’allenatore a Roma Radio –. Siamo rimasti fedeli alla nostra idea, quella di gestire la partita, fare possesso palla e portare il gioco su un livello di qualità dove siamo più a nostro agio. Tu puoi scegliere di mettere in una posizione uno o un altro, ma la cosa fondamentale è essere padroni del gioco. Peccato che il calcio italiano sia corroso dalle esasperazioni. Il fatto di potersi giocare partite senza tensioni per il risultato ti fa esprimere al meglio. E questo è rischioso quando giochi contro squadre o giocatori che hanno giocato meno e devono far vedere il loro valore per riproporsi per l’anno successivo. In casa del Genoa comunque ci ha vinto solo la Juve prima di noi. Non si poteva andare lì con grande ottimismo». E domenica col Chievo – sono attesi quasi 60.000 spettatori – potrebbe essere una festa. «Questo fa sempre un grande piacere. Il calcio è fatto apposta per la partecipazione del pubblico».