(M. Cecchini / A. Pugliese) – In genere i compleanni da «anta» hanno un retrogusto di malinconia, stavolta però siamo convinti che Walter Sabatini – tagliato proprio a Marassi il traguardo dei 61 anni – abbia apprezzato il dono di due ragazzi che sente particolarmente vicini: Strootman, titolare dopo 463 giorni, ed El Shaarawy, raccolto dalla palude della dimenticanza. E i due sono prodighi di sorrisi.
GRINTA OLANDESE – «È andata bene – dice l’olandese, festeggiato anche dal presidente Pallotta («Che bello vedere di nuovo Kevin in campo») – il peggio è passato. Sarò io il vero acquisto della prossima stagione. Ora però guardiamo avanti. Vogliamo il secondo posto. Per questo era importante aver preso i tre punti, non importa come. Certo, bisogna sperare che il Napoli perda punti». Strootman non ha rimpianti. «Le panchine? Gli altri hanno fatto un grande lavoro vincendo 10 partite su 12 e sicuramente stavano meglio di me. Solo nelle ultime due settimane mi sono sentito pronto e sicuro di poter rientrare. Non voglio dire che è la mia seconda vita, però mi sento bene. Forse domani (oggi, ndr) avrò difficoltà ad alzarmi ma sono felice. Credo di essere cresciuto alla distanza. Certo, quando eravamo in svantaggio ho pensato: “C…o, Spalletti non ha quasi mai perso, gioco io e succede, per fortuna ce l’abbiamo fatta».
DANIELE FELICE – E adesso aumenta la concorrenza a centrocampo, anche se De Rossi – che aggancia Losi a 386 gare in giallorosso (2o di sempre) – spiega: «Non mi piacciono quelli che non partecipano a vittorie e sconfitte. Magari dopo un k.o. li vedevi arrivare a Trigoria con un sorrisetto. Odio queste cose. Mi viene spontaneo essere contento quando vince la mia squadra. Al mio posto giocano compagni di squadra molto forti, non ho nulla di cui lamentarmi. Stiamo facendo un cammino straordinario».
RISPETTO DA FARAONE – Straordinario come quello di El Shaarawy che – davanti adAlessio, inviato del c.t. Conte – dice: «Abbiamo fatto una grande partita, forse nel primo tempo c’era un rigore perché un difensore ha allargato un po’ il gomito. Dopo il mio gol non ho esultato per rispetto del Genoa. Ho anche tutta la famiglia genoana, ho avuto emozioni contrastanti ma è stato molto bello. Al secondo posto dobbiamo credere,mentre a livello personale punto all’Europeo». E il riscatto? «Spetta alla Roma decidere. Io mi trovo bene, però non dipenderà da me». L’impressione è che – magari trattando colMilan su cifre e modalità di pagamento – alla fine resterà alla corte di Spalletti. Così ild.s. Sabatini – anche se forse lontano dal club giallorosso – saprà di aver lasciato unFaraone con cui provare a far rinascere una Roma dominatrice.