(di Keivan Karimi) – Eloquenza e libertà d’espressione. Quando Walter Sabatini parla non basta solo ascoltare, bensì c’è un lavoro di interpretazione logica che passa da concetti astratti, metafore strabilianti, giudizi quasi poetici. Dal Totti considerato come il ‘tramonto sui tetti di Roma‘ fino all’agente ‘menestrello’ di Benatia, il direttore sportivo della Roma ha sempre dato colore alle proprie espressioni. L’ultima trovata è la sua manovra a coda di gatto maculato, un tentativo astratto per spiegare che il dirigente ha in serbo un programma specifico di mercato che possa far guadagnare alla società di Trigoria i soldi necessari per non rischiare un ‘rosso’ di bilancio esagerato, senza intaccare i cartellini di alcuni top-player ed i riscatti di altri calciatori importanti.
Parola d’ordine: plusvalenza
Insomma, come farà Sabatini a trattenere Radja Nainggolan e Miralem Pjanic, i due calciatori più richiesti sul mercato, e allo stesso tempo alleggerire il bilancio societario? E’ ormai cosa nota che al 30 giugno prossimo la Roma dovrà reperire una cifra tra i 35-40 milioni, senza poter spendere nulla. Senza tali garanzie, la Uefa scatenerà i suoi segugi per il Financial Fair Play che tornerà a bussare alle porte di Trigoria con una multa da 4-6 milioni e una restrizione della rosa per la prossima Champions League. I soldi necessari possono arrivare non solo dal mercato, ma la materia di Sabatini è questa e la sua strategia si basa sulle plusvalenze, un fattore che per i benefici dell’Uefa vale come un gol da centrocampo all’ultimo minuto.
La manovra di Sabatini riguarda dunque la cessione valorizzata di altri calciatori attualmente sotto contratto. I nomi? Leandro Paredes il primo, visto che il d.s. stesso ieri sera da Perugia ha dichiarato che rientrerà a Roma dal prestito a Empoli senza certezza di restare. L’argentino, acquistato per 6 milioni dal Boca nel 2014, potrebbe finire all’estero, magari al Liverpool, per una cifra almeno superiore il doppio, se non il triplo. Poi Antonio Sanabria, altro calciatore che la Roma farebbe bene a cedere già questa estate, visto che a Gijon ha accumulato presenze, gol ed estimatori. Mezza Spagna lo vorrebbe, i giallorossi chiedono 15-18 milioni dopo averlo pagato 6,2 dal Barça. In questa lista presenti anche Iago Falque, che per 9-10 milioni può partire (piace in Germania e Spagna), Seydou Doumbia che può accettare di raggiungere Gervinho in Cina, e il baby Sadiq Umar, che verrà riscattato a circa 1,5 milioni dallo Spezia e forse rivenduto altrove per non meno di 8 milioni.
Riscatti posticipati a dopo il 30 giugno?
Altra possibile manovra riguarda i riscatti: Sabatini ha confermato che Antonio Rüdiger e Stephan El Shaarawy saranno acquistati a titolo definitivo. Una cifra vicina ai 22 milioni di euro è dunque in partenza da Trigoria per trattenere i due calciatori da Stoccarda e Milan, ma il problema è che entro il 30 giugno la Roma non può spendere ulteriore denaro, ma allo stesso tempo lo stesso giorno scade il termine per i suddetti diritti di riscatto. Sabatini starebbe convincendo le due società con cui è in affari a chiudere le operazioni formalmente dal 1° luglio in poi, come fatto lo scorso anno con l’acquisto di Iago Falque annunciato dopo la chiusura del semestre di bilancio. Se tedeschi e rossoneri saranno d’accordo, la Roma eviterà anche questo intoppo.
Alisson, che intrigo!
Interessante anche la questione portiere: Sabatini ha ammesso di non poter riscattare Wojciech Szczesny per via dell’elevato costo del suo cartellino, oltre che di un ingaggio piuttosto consistente, ma di voler chiedere il rinnovo del prestito per un anno all’Arsenal. Inoltre aumentano i rumors di mercato secondo cui la Roma stia pensando ad un altro estremo difensore, dall’argentino Rulli al tedesco Zieler. Ma il buon Alisson, già prelevato dall’Internacional di Porto Alegre? Il ds giallorosso, suo grande estimatore, starebbe tentando di cederlo in prestito per una stagione ad un club ‘amico’. Per due ragioni: la prima riguarda lo status di extracomunitario che chiuderebbe spazio ad altri colpi non UE. La seconda è che il numero uno brasiliano, tra Copa America e Olimpiadi, rischia di saltare preparazione e prima parte della prossima stagione, giungendo a Roma solo ad ottobre. Ecco perché Sabatini tenterà di far acquistare in maniera fittizia Alisson ad un’altra società italiana (Empoli, Genoa o Crotone) per poi prenderlo ufficialmente in giallorosso solo nel 2017, senza occupare caselle da extracomunitario. Ma intanto andrebbe trovato un numero uno pronto ed affidabile per l’immediato, magari proprio Szczesny.
GGR