(P. Liguori) Bentornati all’Olimpico. Non ci vedevamo tutti insieme da Roma-Juventus. Allora, il futuro era uno scudetto, oggi è molto di più: c’é la nostra storia, l’orgoglio di noi romanisti, la leggenda del Capitano da difendere e rivendicare. Non vi fate rubare la memoria, tutto è stato messo in discussione in questi mesi, tutto hanno provato a ridimensionare e cancellare. Voltiamo pagina – dicevano – e ricominciamo.
Ma quale pagina? Francesco Totti è un’intera Enciclopedia, la Treccani del calcio romano. Ha alzato la testa e per cinque volte ha risollevato una squadra che stava perdendo. E’ grazie a lui che oggi giochiamo per il secondo posto, ma la classifica ci interessa meno del Capitano. Oggi siamo tutti qui, all’ora di pranzo, per lui, come altre 600 volte. Un tempo ci sembrava che la presenza di Totti valesse metà del biglietto, oggi lo vale per intero. Capisca Pallotta e si faccia riferire bene: lo stadio lo riempie il Capitano, il contratto futuro lo paga lui, con i diritti sulla sua maglia, la 10 giallorossa. Piuttosto, sono i dirigenti giallorossi che devono rinnovare il loro vero contratto, quello che porta al cuore dei tifosi. Gli stessi colori in comune non bastano: sono giallorossi anche a Lecce e Benevento, ma noi siamo la Roma e oggi all’Olimpico è chiara la differenza. Vogliono essere dei nostri anche Pallotta, Baldissoni, Sabatini? Ok, lo dimostrino.