(M. Ferretti) – Dove eravamo rimasti? Ah, sì: la smorfia di dolore, il ginocchio ancora ballerino e il morale a pezzi. Quanto tempo fa? Ma a che cosa serve, ora, fare i conti? L’unica cosa realmente importante è che lui, Kevin Strootman, è tornato ad essere un calciatore a tutti gli effetti. Novantaquattro minuti in campo, a Marassi, senza mai risparmiarsi, mollando botte e ricevendole. Come ai vecchi tempi. E come accadeva qualche tempo fa, prima delle molteplici operazioni al ginocchio, anche parecchie imbruttite agli avversari. Luciano Spalletti può esser soddisfatto, i tifosi della Roma possono stare tranquilli: la lavatrice olandese è tornata a centrifugare ai massimi giri. Era importante (fondamentale?) verificare innanzi tutto la condizione fisica di Kevin e, a conti fatti, l’esame è stato superato con la lode: partito al piccolo trotto, Strootman ha via via aumentato il passo e (ri)trovato vecchie geometrie e distanze anche se piazzato, lui mancino, sulla destra del centrocampo proposto da Lucio. Come se niente fosse, e come se nulla fosse mai accaduto nei mesi precedenti, Kevin non si è mai preoccupato di forzare il contrasto, di affondare la gamba, di evitare l’uno contro uno con l’avversario. Si sa, fin quando giochi le partitine in allenamento, contro i tuoi compagni, non puoi mai capire realmente se tutto è tornato a funzionare: serviva misurarsi con l’avversario, con il nemico per avere certezze, e l’olandese adesso può dire di averle (ri)trovate. Il cartellino giallo che Gervasoni gli ha sventolato sotto il naso quando la partita era già in fase di recupero (e lui un po’ stanco), sta a testimoniare un sacco di cose, tutte positive, in primis quell’abbondante pizzico di personalità che non guasta mai.
KEVIN IL CATTIVO La Roma è una squadra che troppo spesso, nel corso del campionato, si è persa per strada sotto il profilo mentale: molle, poco cinica, passiva. Forse perché le è mancato il cattivo della situazione; quello in grado di spaventare gli avversari. Ecco, con Strootman tutto questo è apparso d’incanto come una storia vecchia e già in archivio. Qui non si tratta di esagerare ma semplicemente di fare cronaca, numeri alla mano: chi si aspettava che Kevin sfoderasse una partita migliore di quella giocata a Genova, probabilmente sognava. Da Marassi arrivano notizie positive per la Roma che sarà, ecco il punto: perché se le premesse viste ieri sera saranno confermate con il tempo, il futuro di Kevin («È cominciata la mia seconda vita, ma devo ancora migliorare tanto») e della squadra giallorossa non potrà che essere sereno. E, credete, non è assolutamente prospettiva di poco conto.