(S. Carina) – Ieri pomeriggio il ds Sabatini è stato dimesso dal Policlinico Gemelli e da oggi tornerà ad essere operativo a Trigoria dove sarà raggiunto entro domani daSpalletti, bissando così un primo incontro andato in scena la settimana scorsa. Sono diverse le tematiche da affrontare (mercato, staff, tournée) e sulle quali trovare un punto d’incontro. Il pensiero di Lucio non è cambiato: 1) «Per colmare il gap con la Juventus servono giocatori forti» 2) «Ogni giorno parte un treno, bisogna esser pronti a cambiare biglietto in corsa o partono anche gli altri treni». Avendo metabolizzato almeno una cessione, il tecnico vuole capire chi sarà e trovare al più presto il sostituto per non doversi poi accontentare di una seconda scelta. Al momento gli indiziati a partire rimangono Pjanic e/oRuediger che proprio ieri è stato riscattato dallo Stoccarda per 9 milioni (più 0,5 milioni di bonus).Le riflessioni sul tedesco sono ancora in atto, subordinate soprattutto all’eventuale offerta (la Roma chiede 25 milioni), al fatto che il suo costo (essendo arrivato in prestito) non è stato minimamente ammortizzato e da una percentuale che il club tedesco si è garantito in caso di futura rivendita (10% sulla differenza tra i 13 milioni pagati dalla Roma e quelli che verranno incassati). Diverso il discorso sul bosniaco che ora a bilancio figura per un valore di poco superiore ai 4 milioni. Cederlo garantirebbe una plusvalenza alla Marquinhos ed eviterebbe giochi al rialzo sul rinnovo.
QUESTIONE NUMERO 1 C’è poi la questione del portiere. O meglio, dei portieri. La Roma ha acquistato Alisson quando Spalletti ancora non sedeva sulla panchina giallorossa. In questi 5 mesi, il tecnico ha apprezzato Szczesny e ne ha chiesto la conferma. Non che da parte sua ci sia preclusione per il brasiliano ma con una stagione che già ad agosto presenta un bivio fondamentale (il playoff di Champions) vuole andare sul sicuro. Rimane da convincere l’Arsenal. La Roma (oltre al milione di bonus) quest’anno ha pagato per il prestito secco 2,5 milioni lordi d’ingaggio al portiere, con i Gunners che hanno pensato al resto (compresi i premi). A Trigoria sono pronti ad accollarsi lo stipendio per intero, proponendo la formula del prestito con diritto di riscatto. A Londra però nicchiano: vorrebbero almeno l’obbligo. Se Lucio sarà accontentato, Alisson andrà in prestito. Situazione che interessa da vicino De Sanctis. Il mancato rinnovo del contratto all’abruzzese, è stata una sorpresa sia per il diretto interessato che per Spalletti, rimasto spiazzato anche dalla decisione del ds di sostituire il preparatore dei portieri Nanni, ritenuto da Szczesny fondamentale nella crescita personale. Se quindi dovesse restare il polacco, ci sono possibilità di ripensamento anche sullo staff.
SORPRESA KEITA In sospeso la questione-Dzeko. Più con i fatti che con le parole, Lucio ha dimostrato di poterne fare a meno. Anche in questo caso il suo punto di vista diverge da quello del ds che invece sarebbe propenso a concedere al centravanti un’altra chance. Anche il calciatore (che nell’ultima amichevole con la Bosnia ha riportato una lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio destro) vuole rimanere e non sta prendendo in considerazione le offerte che gli sono arrivate dalla Cina e dalla Turchia. Si sposterebbe soltanto per restare in Italia ma il club che ha mostrato interesse (Inter) deve prima capire cosa accadrà con Icardi. Il ds inoltre è pronto a rassicurare Spalletti sul riscatto di El Shaarawy e proverà a convincerlo a rinnovare il contratto di un anno a Keita (piace anche Kessie dell’Atalanta). In questo caso potrebbe trovare terreno fertile. Il maliano, classe ’80, allettato dal Panathinaikos, è considerato da entrambi un calciatore ancora integro. È chiaro che con il ritorno di Strootman, Seydou nelle gerarchie scalerebbe di un posto. Capitolo tournée: saltata l’amichevole col Real Madrid (che avendo vinto la Champions dovrà disputare la Supercoppa europea) bisogna decidere se tornare prima in Italia o trovare un altro avversario negli Usa.