(G. Lengua) – Luciano Spalletti è salito in cattedra all’Università di Tor Vergata e davanti ad una platea di allenatori e studenti ha rivelato i segreti del suo calcio: «Come faccio gli schemi? Parto dalla metà campo avversaria». Il tutto illustrato con un maxi schermo nel quale passavano le azioni più interessanti dello Zenit e della Roma. Lucio è partito chiarendo il significato di “palla coperta” e “scoperta”, interagendo con il suo pubblico, ponendo domande e dando risposte per poi arrivare al centro del discorso: come mettere la palla dietro la linea difensiva avversaria e fare gol. «Fondamentale è il tempo, cioè l’intesa tra quello che ce la mette e quello che la riceve». Non solo calcio, però, ma anche comunicazione con i propri giocatori: «Le cose è meglio provarle dieci volte piuttosto che ripeterle, perché altrimenti rischi di diventare fastidioso», e poi la morale finale: «Se qualcuno è più bravo è giusto che prenda il tuo posto. Devono andare avanti i più bravi, non gli ammanicati». Tornando ai discorsi di casa Roma: «Sabatini? A me è sempre sembrato ben intenzionato verso la Roma quindi sono convinto che resterà».