Trionfatore in Premier League alla guida di una squadra da nulla come il Leicester, Claudio Ranieri è riuscito in un altro capolavoro. Ha ricevuto, proprio ieri, l’onorificenza di «Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana». Niente meno. Del resto era stato il presidente del consiglio Matteo Renzi, qualche giorno fa, ad anticipare la novità. E così il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ascoltato il suggerimento e ha firmato il decreto di investitura.
DA BARTALI A RIVA A questo punto vale la pena di scoprire che cosa sia, e quale peso abbia, l’Ordine cui ha potuto accedere Ranieri. Dunque l’Ordine al merito della Repubblica è il primo fra gli Ordini nazionali ed è destinato a «ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione» nei campi più differenti. Insomma, vincendo la Premier, Ranieri ha nobilitato l’immagine del nostro Paese. Presieduto dal capo dello Stato, l’Ordine è suddiviso in cinque gradi: vale a dire Cavaliere di Gran croce (talvolta decorato di Gran cordone), Grande ufficiale, Commendatore, Ufficiale e Cavaliere. C’è da registrare, comunque, che Ranieri non è certo stato il primo sportivo a ottenere una simile onorificenza. Tanto che già nel 2003 lui stesso era stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine. Per citarne alcuni, poi, Sara Simeoni è sia Commendatore che Grande ufficiale; Reinhold Messner, Grande ufficiale. Gino Bartali fu nominato Grande ufficiale e Cavaliere di gran croce; Silvio Piola, Cavaliere e Grande ufficiale. E non basta. Ancelotti è Cavaliere, mentre a Bearzot e a Pietro Mennea fu conferito il grado di Grande ufficiale. E ancora. Marcello Lippi è Commendatore, Dino Zoff e Gigi Riva, invece, sia Commendatori della Repubblica che Grandi ufficiali. Infine, nel 2006, il presidente Giorgio Napolitano ha designato Ufficiali dell’Ordine tutti i 23 campioni del mondo in Germania.