(S. Carina) Spalletti stavolta può ritenersi soddisfatto. Se un paio di conferenze fa l’argomento-Totti catalizzava l’attenzione a Trigoria (12 delle 17 domande vennero poste esclusivamente sulla situazione del Capitano), ieri nella solita mezz’ora concessa ai giornalisti, il nome del numero 10 non è stato mai menzionato. Ligio al diktat che «del futuro non si parla, la matematica è ancora dalla nostra, si pensa solo a questo», stupisce la risposta evasiva del tecnico alla domanda se toccherà a Dzeko sostituire Perotti: «Ci sono 3-4 giocatori pronti ad entrare con disponibilità e serietà. Si sceglie uno di questi, in base a ciò che si è visto nel corso della stagione». Con una premessa del genere il bosniaco sembrerebbe tagliato fuori. Parole che però potrebbero esser servite per stimolare ulteriormente Edin, raccontato poi molto attivo nella seduta pomeridiana. Anche perché non impiegarlo col Milan equivarrebbe a salutarlo in anticipo, a dispetto delle rassicurazioni che trapelano da Trigoria sulla permanenza.
ARRIVEDERCI A MARTEDÌ Lucio sfrutta poi l’assist che arriva dalla domanda posta diligentemente da Roma Tv, quando gli viene ricordata la rimonta effettuata nel girone di ritorno con i 5 punti recuperati al Napoli e il +15 sull’Inter e +20 sulla Fiorentina: «Spargiamoli questi numeri sui vostri giornali (si rivolge alla platea, ndc), spargiamoli. Non li avevo mai sentiti». Non è vero e lo sa bene. Ma a Spalletti serve recitare un po’ la parte per incensare così il suo lavoro, quello dello staff e soprattutto della squadra: «I ragazzi sono stati grandiosi». Sul gap con la Juventus non incorre nello stesso errore commesso da Garcia un anno fa: «Gli scenari cambiano, dipende anche da quel che fanno gli avversari. A volte i campionati non sono paragonabili. A bocce ferme possiamo confrontarci con tutti». Sull’insidia d’iniziare la stagione in anticipo per il preliminare di Champions non si scompone: «Qualcosa cambia ma regala un vantaggio. Si inizia subito a fare sul serio senza rotolarsi sull’erbetta». Una giornalista turca gli chiede del perché Uçan non giochi. Dopo il preambolo («Salih è un ragazzo delizioso») la risposta fa calare il sipario sulla scommessa di Sabatini: «Gli altri sono stati più bravi, lo ringrazio del contributo che ha dato in allenamento». Suo malgrado, anticipa così una mossa futura. Per conoscere il resto, c’è da aspettare. Forse non molto: «Dopo la gara si torna tutti a Roma e se mi convocano una conferenza stampa per martedì, affronteremo anche altri discorsi». Non resta quindi che attendere.