(L. De Cicco) – Con un anno di ritardo rispetto a quanto programmato, ieri lo staff di James Pallotta ha consegnato il dossier «definitivo» sul progetto del nuovo stadio a Tor di Valle. L’inizio dei lavori, che i privati avevano stimato inizialmente «per il 2015», a questo punto slitterà quasi sicuramente al 2017. Ammesso che la Regione giudichi regolari gli elaborati presentati dal manager di Boston e dal costruttore Luca Parnasi e soprattutto che la nuova giunta che approderà in Campidoglio dopo le elezioni confermi la «pubblica utilità» di un’opera controversa, già bocciata da tutte le principali organizzazioni ambientaliste del Paese oltre che dall’Istituto Nazionale di Urbanistica.
La documentazione definitiva, che avrebbe dovuto essere consegnata a giugno dell’anno scorso (almeno così era stato promesso all’ex sindaco Ignazio Marino), è stata presentata ieri sia agli uffici della Regione che al Dipartimento Urbanistica del Campidoglio.Erano stati i tecnici del Comune infatti a richiedere una sfilza di modifiche e integrazioni al progetto, giudicando abbondantemente incompleti gli elaborati depositati nel giugno del 2015. Saranno proprio gli uffici dell’amministrazione comunale a dover vagliare, nelle prossime settimane, gli oltre 70mila documenti di un progetto che prevede appena il 16% delle cubature per gli impianti sportivi (tutto il resto sarebbe destinato a negozi, uffici e alberghi). Solo dopo questo passaggio, se non ci saranno altre bocciature, la Regione potrà convocare la Conferenza dei servizi decisiva, che avrà altri 6 mesi di tempo per far autorizzare l’opera o per bocciarla.
LE CARENZE – La stessa Pisana ieri ha fatto sapere di avere «ricevuto copia cartacea del progetto definitivo dello Stadio della Roma», a dieci mesi dalla comunicazione del 5 agosto 2015, «nella quale si richiedevano al soggetto proponente opportuni chiarimenti e integrazioni da far pervenire agli uffici comunali». La Regione, prosegue la nota, «resta ora in attesa della conferma del pubblico interesse da parte di Roma Capitale per avviare, come prevedono le disposizioni normative, la Conferenza dei servizi, dando piena e trasparente pubblicità a tutte le fasi dell’iter amministrativo».