(S. Carina) – Roma-Chievo doveva celebrare il suo addio all’Olimpico. Potrebbe diventare invece il Totti-day. Non solo perché lo stadio continua a riempirsi in suo nome. E nemmeno perché Spalletti potrebbe anche essere stuzzicato dall’idea di riproporlo dopo una vita (l’ultima volta accadde il 20 settembre in Roma-Sassuolo) dal primo minuto. Ma perché questi giorni che precedono la gara di domenica sono caratterizzati da contatti tra il club e il suo entourage per portare alla tanto attesa fumata bianca. Il più recente è avvenuto nelle ultime ore. By passata la questione rinnovo-sì, rinnovo-no (come confermato ieri da Sabatini: «Prima ero contrario al prolungamento ma se lo è meritato sul campo») ora le parti stanno discutendo l’aspetto economico dell’accordo. Che non riguarda lo stipendio (nuovo ingaggio: circa 1 milione). In ballo c’è la gestione dei diritti d’immagine. La proprietà americana, che ha incaricato il dg Baldissoni di occuparsi della trattativa, non ci vuole rinunciare. Come accade in questi casi, l’intesa potrebbe essere trovata a metà strada: Francesco rinuncerebbe ai diritti totali (maglia da gioco che continua ad essere la più venduta, davanti a quelle di Salah e El Shaarawy; abbigliamento da gara; oggettistica minore, per intenderci: cappellini, astucci, cartelle, gadgets, borse, tazze…) e terrebbe per sé quelli personali (Lottomatica, lo sponsor relativo agli scarpini indossati ed eventualmente quello che si occuperebbe delle possibili maglie celebrative da indossare in Italia e in Europa). Ma c’è di più: perché tra le proposte al vaglio, c’è anche quella di estendere l’intesa da dirigente fino a 7 anni. Il ruolo è ancora da definire. Su questo però Totti è stato chiaro: non intende diventare esclusivamente un uomo immagine, relegato a mansioni di rappresentanza. Avrebbe piacere a ritagliarsi un ruolo operativo.