(A. Austini) – Al peggio non c’è mai fine, dice un vecchio adagio. E Dzeko può confermare: la sua stagione si è chiusa in nazionale con un nuovo infortunio al ginocchio destro che lo ha costretto a uscire dopo 22 minuti dell’amichevole fra Bosnia e Spagna a San Gallo in Svizzera.
Stessa diagnosi post Roma-Carpi del settembre 2015 – lesione al legamento collaterale mediale – e una tabella di recupero già stilata di circa 3 settimane dai medici giallorossi, che hanno ricevuto le cartelle cliniche direttamente dal giocatore. Dzeko dovrà esercitarsi anche in vacanza, l’infortunio non dovrebbe impedirgli di iniziare la preparazione con la Roma a inizio luglio, ma la situazione del ginocchio ora va approfondita e non è escluso un blitz del giocatore nelle prossime ore nella Capitale, dove lo aspettano anche Spalletti e Sabatini (di rientro oggi a Trigoria) per un confronto.
Dzeko sa di non rientrare nel «piano A» dell’allenatore e il suo procuratore è a caccia di offerte. Con uno stipendio da quasi 5 milioni netti per i prossimi 4 anni è difficile di per sé piazzarlo, ora gli eventuali acquirenti vorranno di sicuro rassicurazioni sulle condizioni del bosniaco prima di stringere qualsiasi tipo di accordo.
La Roma è pronta ad ascoltare proposte da 12-13 milioni in su, sotto quella cifra non può andare per evitare una minusvalenza sul bilancio, lo stesso problema che blocca le cessioni di Iturbe e Doumbia. Mentre il baby Ponce ha richieste da Crotone e Sporting Gijon, da dove rientrerà solo di passaggio Sanabria, Ljajic deve prima rinnovare il contratto e poi trovare estimatori. Su Sadiq c’è l’Arsenal. In entrata Milik e Musonda sono fra i nomi più «caldi».
Intanto dalla Francia Digne conferma: «Voglio restare a Roma, spero che trovino un accordo in fretta». Magari anche per il suo amico Umtiti.