(A. Serafini) Finita la stagione, si apre il mercato. Anche in panchina. E se quella giallorossa è saldamente tra le mani di Luciano Spalletti, a Trigoria si monitorano inevitabilmente anche rumors e movimenti legati al futuro di Rudi Garcia. Già, perché l’ex tecnico romanista, legato contrattualmente fino al giugno del 2018, ha utilizzato i mesi del post esonero per guardarsi intorno, in attesa di nuova stimolante chiamata professionale.
Perché no, anche in Italia. Un campionato che nei due anni e mezzo trascorsi nella capitale ha sicuramente imparato a conoscere. Quindi con l’estate alle porte, tutte le porte possono e devono rimanere aperte: «Circa il mio futuro potrei certamente tornare in Ligue 1 – ha ammesso il francese un paio di giorni fa ai microfoni di TF1- in ogni caso la mia preferenza è l’Europa. Restare in Italia? È una possibilità, potrei rimanere, di certo più a nord di Roma». Ma senza allontanarsi troppo. Negli ultimi tempi infatti segnali di approccio preliminare sono giunti proprio dalla Fiorentina, che nella progettualità della prossima stagione sta valutando tutte le opzioni, tra cui quella di dover salutare anticipatamente Paulo Sousa. D’altronde il portoghese non ha ancora comunicato (anche pubblicamente) l’intenzione definitiva di proseguire il rapporto con il club viola, spaventato dalle sirene europee che continuano ad aleggiare intorno alla figura del tecnico. La stagione a due facce della Fiorentina non sembra aver abbassato le quotazioni dell’allenatore, una delle prime scelte per la panchina del Porto (opzione primaria inserita nell’agenda del presidente portoghese). Nel frattempo quindi a Firenze si valuta ogni scenario, tra cui quello di correre ai ripari in caso di addio senza il rischio di allungare ulteriormente i tempi nella ricerca di un sostituto.
Nel vaglio delle alternative è sbucato anche il nome di Garcia, disposto ad ascoltare un progetto professionalmente ritenuto interessante. Dalla sua parte la Roma rimane alla finestra, con la speranza di poter augurare presto un nuovo in bocca al lupo al francese e di conseguenza poter depennare un’altra voce nel progetto di riduzione programmato del monte ingaggi. Con la sicurezza di salutare tra un mese Keita e Maicon, oltre al ridimensionamento economico previsto nel nuovo contratto di Totti, la società giallorossa farebbe volentieri a meno anche dei circa 10 milioni lordi destinati allo stipendio del francese fino al 2018. Ovviamente buonuscite escluse. Nonostante i rapporti non proprio idilliaci tra i due club dopo la questione Salah, i giallorossi non avrebbero comunque problemi nel liberare contrattualmente Garcia, rimasto in buoni rapporti con la dirigenza, in primis con Walter Sabatini.
Nel frattempo gli approcci europei non sono mancati. Dalla Francia continuano a rimbalzare le voci di un ritorno in patria: tra Lione e Monaco è spuntato anche l’Olympique Marsiglia, che lo avrebbe inserito in pole position tra i sostituti dell’uscente Michel. Anche in questo caso le difficoltà registrate quest’anno sulla panchina romanista non hanno intaccato il mercato e la valutazione complessiva di un allenatore, riuscito a concludere le due precedenti stagioni con una qualificazione diretta in Champions League. Nel consueto valzer delle panchine pronto a scatenarsi, le possibilità non mancano. Dal Valencia all’Espanyol fino alla Turchia, in molti hanno già alzato il telefono per sondare il terreno. Una soluzione condivisa che accontenterebbe tutti.