(A. Serafini) Il mercato è soltanto alle porte e per sciogliere tutti i nodi servirà inesorabilmente tempo. Per questo al momento rimane in stand by anche la posizione di Dzeko, appeso tra le sensazioni negative della stagione appena trascorsa e i dubbi conseguenti di come potrà essere la prossima. Fosse per il centravanti bosniaco ci sarebbero pochi dubbi: provare a migliorarsi, ma con la garanzia di non essere considerato una seconda scelta. Già, perché il finale del campionato ha registrato un’idea ben chiara da parte di Luciano Spalletti, fermo e determinato nelle scelte che lo hanno spedito spesso e volentieri in panchina. E prima di ascoltare ogni possibile richiesta che arriverà a Trigoria, è previsto nei prossimi giorni un incontro tra il tecnico e Sabatini per un normale consueto punto della situazione, con Dzeko segnato tra le questioni primarie da risolvere.
La Roma infatti è convinta che l’anno di difficoltà generale trascorso dal ragazzo sia facilmente superabile come già accaduto in carriera nelle precedenti esperienze in Bundesliga e Premier League. Ma per fornire più rassicurazioni al giocatore servirà anche il parere di Spalletti, preoccupato più che altro dai mancati segnali richiesti al numero 9 (soprattutto nell’atteggiamento mostrato durante il lavoro settimanale) nell’ultima parte di stagione. Altrimenti le strade potrebbero dividersi. Scartate al momento le ipotesi cinesi (le più vantaggiose economicamente per entrambe le parti) non sono esclusi nuovi contatti per un ritorno in Premier League (Everton e Liverpool hanno sondato il terreno).
Intanto l’asta europea per i gioielli romanisti ha compiuto il primo passo: mentre il Chelsea strizza l’occhio a Rudiger (valutato dalla Roma tra i 25 e i 30 milioni) il Manchester United prova ad avvicinarsi a Manolas mettendo sul piatto 36 milioni.