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IL TEMPO Nainggolan vince anche il «contrasto» coi ladri

Nainggolan
Nainggolan

(S. Mancinelli) – A distanza di un mese esatto dal furto in casa del centrocampista giallorosso Radja Nainggolan, i poliziotti del commissariato Trevi hanno ritrovato la refurtiva e indagato per furto cinque rom, tra i quali anche una donna.

Gli orologi, i gioielli e i contanti, per un valore di 200mila euro, erano già stati spostati verso il nord Italia per esser rivenduti ad acquirenti fidati ma soprattutto a collezionisti che avrebbero pagato oro per gli scarpini rossi con le iniziali e il numero di maglia, anche quelli rubati nella villa a Casal Palocco. Gli uomini agli ordini di Bruno Failla hanno trovato il bottino nell’ambito di un’operazione più ampia e nata proprio allo scopo di rintracciare gli autori di diversi furti messi a segno nel centro storico e non solo ai danni di vip e calciatori.

L’altra mattina l’ultimo sequestro in una villetta di Bergamo, di proprietà di una dei rom ora indagati. Nascosta in un armadio tutta la refurtiva del colpo in casa Nainggolan, andato a buon fine grazie all’ingenuità del calciatore, uscito a cena con la famiglia senza aver chiuso la porta né aver inserito l’allarme. I cinque indagati, tutti nati in Italia ma di origine rom, hanno 28, 25, 24 20 e 19 anni. La sera dell’8 aprile scorso, tra le 22 e le 23, quattro di loro vennero immortalati dalle telecamere di videosorveglianza all’esterno della villa mentre, coperti solo da un berretto, si davano da fare per aprire il portone.

I carabinieri di Ostia, che per primi lavorarono sulle tracce dei ladri, non li riconobbero però dai filmati e gli accertamenti sulla loro identità sono ancora in corso. Ad oggi, infatti, continuano le indagini, coordinate dai Sostituti Procuratori del Tribunale di Roma Nadia Plastina e Roberta Capponi, per risalire all’esatta provenienza del materiale sequestrato e ricostruire le responsabilità degli autori e dei ricettatori della merce rubata.

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