(M. Pinci) Fossimo in America, sarebbe un business fantastico: una stagione da giocare interamente nel segno di Francesco Totti. L’Olimpico come è stato lo Staples Center di Los Angeles per l’addio al basket di Kobe Bryant, sold out ininterrottamente per mesi, fino alla partita conclusiva di una carriera leggendaria. Pallotta non può non aver fiutato l’affare, assistendo da appassionato di basket al tramonto del grande Kobe. E sapendo di avere in casa, a Roma, una leggenda della stessa grandezza. Per questo l’ultimo campionato somiglierà a un giro d’Italia, un tour costante e ogni data un evento: l’ultima contro la Juve, l’ultima a San Siro, l’ultimo derby, l’ultima in Europa. I 55mila romanisti che si sono aggiudicati un tagliando per Roma-Chievo, dimostrano che l’attesa per assistere alle ultime tappe della carriera del capitano è altissima: così tanti all’Olimpico non si vedevano da Roma-Real Madrid, partita di Champions. «Totti è diventato la figura che speravo» diceva ieri Luciano Spalletti.
La Roma vuole monetizzare l’ultima stagione del capitano e per questo sta trattando, proprio in sede di rinnovo, l’acquisizione da Francesco dei suoi diritti d’immagine: sulla carta, possono valere circa un milione di euro, forse qualcosa in meno. Ma chissà quanto potrebbero fruttare. Negli States, sono andate a ruba in una sola notte tutte le 248 maglie speciali di Bryant, nonostante il prezzo di 824 dollari l’una. Roma non è Los Angeles, e magari le cifre non saranno paragonabili. Ma anche la Nike ha capito che quello dell’ultima stagione di Totti è un affare su cui buttarsi: per questo saranno prodotti una serie di gadget per celebrare la stagione che chiuderà la carriera del più significativo calciatore della storia giallorossa. E ovviamente una divisa celebrativa: per la stagione, e poi per l’ultima gara in assoluto, che tra l’altro la Roma giocherà, per la consueta alternanza, in casa. Immaginate in quanti farebbero la fila per avere l’ultima maglia: magari, come hanno fatto i Lakers, disegnata per l’occasione con cromie e simboli unici, celebrativi. In più, ci sarebbe l’occasione per la partita finale di far lievitare il prezzo dei biglietti rendendo- li elitari: se non del 500%, come allo Staples Center, almeno del doppio.
Già oggi Totti porta nelle casse della Roma qualcosa come 774mila euro: ogni anno delle 80mila maglie vendute, circa 50mila hanno il nome e il numero di Totti. E al club va circa il 18% degli 86 euro necessari per acquistarne una. Anche uno come Pallotta, fino a poche settimane fa molto scettico all’idea di rinnovare quel contratto, potrebbe aver cambiato idea di fronte a suggestioni così: gadget, biglietti unici, eventi pubblici, sponsorizzazioni ad hoc, divise. Il rischio, però, in una città come questa, è uno in particolare: che alla fine, il vero business, sia soprattutto per i contraffattori.