(M. Pinci/S. Scacchi) Non sarà l’ultima con la Roma, ma l’ultima di questo campionato Francesco Totti potrebbe giocarla dall’inizio. A San Siro, contro quel Milan che la Roma non batte in trasferta da 5 anni e mezzo (dicembre 2010, c’era Ranieri e segnò Borriello), Spalletti valuta se lanciare il capitano, ormai prossimo al rinnovo: senza Perotti, fermato da un guaio all’adduttore, lo affascina l’idea di sfruttare Totti dal 1’, dopo i 4 gol e due assist nelle ultime sei uscite. Molto più di quanto abbia prodotto Dzeko. Vincere è l’unico modo che ha la Roma per sperare ancora nel secondo posto (ma servirà che il Frosinone fermi il Napoli): «Abbiamo il dovere di provarci – ammette Spalletti – ma il terzo posto ti dà il vantaggio di giocare subito gare importanti, senza stare a rotolare nell’erbetta».
Se per Totti è solo l’ultima dell’anno, anche se per Buffon potrebbe andare anche più in là («Io lo porterei agli Europei in Francia»), quella di questa sera sarà l’ultima partita della carriera per Christian Abbiati che lascia a quasi 39 anni, dopo 15 stagioni in rossonero. Lo attende un futuro da socio di una concessionaria di moto. I tre punti però servono pure al Milan, all’inseguimento del sesto posto che garantirebbe l’Europa League a prescindere dalla finale di coppa Italia contro la Juve. Brocchi userà comunque la sfida con la Roma per testare la possibile formazione per la finale. Lui nella conferma spera ancora: «Il presidente non mi ha scelto perché lo faccio ridere, ha seguito il mio lavoro. Se cambierà idea, gli sarò comunque grato». Ma il nome del prossimo allenatore dipende dalla trattativa con la cordata cinese: Berlusconi ora sembra molto tentato dalla cessione. Ancora in corso però colloqui per assicurare continuità nell’impegno economico dei potenziali acquirenti.