(R. Buffoni) Servirebbe un gioco alla Spalletti anche in società, tra le scrivanie di Trigoria e i desk di Boston. Bisognerebbe velocizzare la manovra, prendere le decisioni al massimo in due tocchi per fiondarsi a tutta verso il gol (e il preliminare Champions). Invece la squadra di Pallotta sembra ancora ferma allo stanco possesso palla dell’era Garcia, con troppi giocatori fuori forma o fuori ruolo.
Così il rinnovo di Totti è prima escluso, poi cosa fatta, poi in stallo e quindi di nuovo scontato. Così Sabatini, che prima di Roma-Inter annunciò le dimissioni e martedì ha negato di averle presentate, rischia di far annegare poveri gatti maculati dentro fiumi di parole per esprimere un concetto semplice e sportivamente drammatico: il destino di Pjanic è legato a una clausola rescissoria tutt’altro che indecente e se spunta chi la paga si prende il giocatore. Rifare il contratto al bosniaco? Palla indietro al portiere, poi di nuovo larga e quindi un nuovo retropassaggio…