(F. Balzani) – Un grande gruppo e un guerriero che non va ceduto. Luciano Spalletti si gode «la svolta» della Roma che domenica proverà di nuovo a mettere pressione al Napoli a due giornate dalla fine. Il tecnico è concentrato su Chievo e Milan, non vuole parlare di mercato ma un messaggio lo manda comunque sulle frequenze di Roma Radio: «Nainggolan ci crea un grande vantaggio. A lui piace giocare qualche metro più avanti perché gli piace dare un senso di guerra alla partita e non far iniziare azione agli avversari. Ora lo fa e lo fa anche bene». E vorrebbe continuare a farlo nella Roma. Lo vorrebbe anche Spalletti che però conosce le esigenze del club. Bisogna rientrare di 30 milioni entro fine giugno: meglio farlo con altri giocatori, ma in assenza di grandi offerte il sacrificato sarà proprio Nainggolan corteggiato dal Chelsea e sul quale si stanno muovendo anche United e Psg.
L’altro conteso è Pjanic cercato dal Bayern che però non intende pagare la clausola da 38 milioni. L’alternativa più probabile è Witsel, ma a Roma c’è pure l’agente di Badelj che avverte leFiorentina: «Vuole essere ceduto, vuole giocare in Champions…». Mercoledì notte il Ninja ha ricevuto un bel regalo dalla moglie che gli ha preparato una festa a sorpresa in un hotel di Piazza della Repubblica alla quale hanno preso parte tutti i compagni e parte dello staff. Presente ancheTotti sempre al fianco di Nainggolan e al quale è stato dedicato più di un coro. Non c’era Spalletti. «Non sono stato invitato», ha detto ridendo. Il tecnico è comunque felice per una squadra tornata unita anche in campo: «La mia Roma ha svoltato come gruppo e come disponibilità a fare tutto per ottenere un risultato. Li vedo contenti dei successi dell’altro, si tocca con mano. Quelli che sono rimasti fuori sono entrati dentro e hanno ribaltato la partita: a Genova, dove abbiamo vinto solo noi e la Juve, il gol l’ha fatto El Shaarawy grazie a Dzeko, Totti ha preso punizioni, ha lottato. Il gioco così si fa simpatico». Gongola Spalletti anche per il ritorno dei tifosi nell’ultima contro il Chievo: «È bello riavere lo stadio pieno e i giocatori restituiranno la goduria dell’avere il pubblico. Si può stare tutti insieme, senza divisione. Noi giocheremo prima del Napoli? Queste cose non contano».