Walter Sabatini sta cercando la manovra “a coda di gatto maculato” che consenta alla Roma di non vendere i pezzi pregiati. Tra questi c’è Miralem Pjanic, da tempo additato come il possibile ‘big’ da sacrificare per far quadrare i conti.
Come riporta il Corriere dello Sport, la prima mossa di Sabatini per bloccare Pjanic può essere il rinnovo contrattuale. Per allontanare l’ipotesi di una cessione forzata, bisogna eliminare o alzare la famigerata clausola rescissoria di 38 milioni. Per fare questo sarà però necessaria la negoziazione di un nuovo accordo. Il precedente, rinnovato due anni fa sempre a maggio, ha portato il suo stipendio a quasi 4 milioni, bonus facili inclusi, fino al 2018. Un rinnovo, necessario per ritederminare la clausola, potrebbe essere un’opzione percorribile, anche per evitare che il suo valore sul mercato si svaluti. E che non preclude alla possibilità che il ds ascolti comunque delle offerte, senza essere vincolato ad accettarle. Il giocatore, in cambio di questa modifica degli accordi, potrebbe ottenere un ulteriore ritocco di stipendio.
Con questo scenario la Roma finanzierebbe tutte le restanti operazioni (gli acquisti di Alisson e Gerson, i riscatti di El Shaarawy, Rüdiger e forse anche quello di Digne, oltre ad eventuali rinforzi), soltanto con uscite non strategiche. Sarebbero quindi ceduti giovani che hanno mercato, come Sadiq, Paredes, Sanabria e magari Ricci, oltre ad attuali riserve (Iago Falque e Zukanovic) e altri che non rientrano nei piani futuri (Doumbia e Ljajic).