(K. Karimi) – Ogni anno che passa senza aumentare il numero dei tricolori nella bacheca di Trigoria, il cuore di ogni tifoso giallorosso diventa più nostalgico. Oggi sono 15 anni dall’ultimo trionfo, lo Scudetto numero tre della storia della A.S. Roma, una ricorrenza ormai mitologica quella della vittoria sul Parma in un Olimpico afoso e strapieno, un pomeriggio indimenticabile e per ora mai più ripetuto.
Il 17 giugno 2001 è una data stampata e tatuata nell’animo di ogni tifoso romanista che visse quegli attimi di euforia, panico, ansia e poi liberazione. Era una Roma stellare, annunciata dalla voce prorompente di Carlo Zampa, una squadra di soldati e geni, di lottatori e prestigiatori. Era la Roma del trio Totti-Montella-Batistuta, proprio coloro che timbrarono il cartellino contro il malcapitato Parma e consegnarono quel pomeriggio caldissimo alla storia del calcio moderno. Un 3-1 che rappresentò una gioia doppia, non solo per lo Scudetto finalmente conquistato dopo 18 anni da quello del 1983, ma anche perché fu scucito automaticamente dalle maglie della Lazio che trionfò soltanto un anno prima.
Passando alle noti dolenti, sono ben quindici anni che la Roma non conquista il tricolore. C’è andata vicina in almeno due o tre stagioni, si è consolata con campionati giocati alla grande, con un paio di Coppe Nazionali, con poco altro. Ma la parola Scudetto è ancora oggi tabù per la piazza romana, nonostante le promesse della proprietà americana. Oggi vogliamo onorare mentalmente quel 17 giugno con ancora più forza e vigore, perché l’anno prossimo non sia più la ricorrenza dell’ultimo titolo, ma solo un lontano ricordo che ha lasciato spazio a nuovi successi. Proprio perché sarà l’ultima volta di Francesco Totti, il capitano-gladiatore del 2001 che sogna di essere il primo romanista a fare il bis nella storia.
GGR