Fabio Cappello, allenatore del terzo scudetto giallorosso, parla del mondo Roma a 360°. Queste le sue parole:
La settimana post Napoli nel 2001?
“L’abbiamo passata con tensione ma con la consapevolezza che il 17 giugno sarebbe stato un giorno importante”.
Poi come è riuscito a isolare la squadra dalla pressione esterna?
“A Roma è normale, si esasperano i momenti e si esagera nell’emotività negativa e positiva”.
Strootman le ricorda Emerson?
“Lui rispetto a Emerson ha qualcosa in più perché riesce ad arrivare in zona gol, Emerson faticava, ma il paragone ci sta”.
Il futuro?
“Ho rifiutato tante offerte soprattutto di nazionali perché è troppo complicato tramettere dei concetti in così poco tempo. Ho respinto anche un’offerta dalla Nazionale Italiana e di altri club, non tanto per motivi economici, quanto per la distanza e mancanza di interesse. Mi piacerebbe di nuovo allenare una squadra, ma se non arriva qualcosa di interessante non mi muovo”.
Tornare alla Roma in altre vesti?
“Sono pensieri che non mi passano nella mente, Spalletti sta facendo un lavoro importante anche se ha perso una pedina fondamentale come Pjanic. C’è da lavorare, ma non ho intenzione di farlo in Italia. Anche se le cose difficili sono quelle che mi stimolano di più”.
La Roma ha spesso cambiato struttura in questi anni, cosa pensa a riguardo?
“Quando sono arrivato io Sensi mi disse che Zeman voleva cambiare 4-5 giocatori, ma in realtà bisognava solo rinforzare la squadra per vincere lo scudetto e così è stato”.
L’aneddoto con Candela?
“Gli dissi che sarebbe stato un giocatore importante. Su Pjanic, se non si può trattenere non c’è niente da fare. Vincent voleva andare via e piano piano l’ho convinto a rimanere. Non contano i se e i ma, il passato, squadre forti come la Juventus possono prendere chiunque”.
Totti? “
Secondo me ha fatto il record dei record nelle ultime giornate di campionato, per cui sono d’accordo con il rinnovo e il suo futuro da dirigente”.
Fonte: ReteSport