Una domanda sulle sue origini. Nato in Italia da padre egiziano e madre italiana. Si considera abbastanza egiziano?
“Assolutamente. Non vado in Egitto dal 2010, però mio padre tiene un mare di parenti lì e parlo con tutti con regolarità. Avere un padre egiziano mi fa sentire molto unito all’Egitto”.
E’ preoccupato della possibilità di attentati durante l’Europeo?
“Credo che la miglior cosa che si possa fare è non pensare troppo a questo, nonostante tutto la vita deve continuare. Bisogna proseguire con normalità e la gente che va allo stadio si diverta con le partita e non sia preoccupata da altre cose”.
Come affronta il suo primo grande torneo internazionale?
“Non vedo l’ora che inizi perché è il mio primo torneo di prestigio. Mi sono perso il Mondiale in Brasile per infortuni e adesso, toccando ferro, sto in buona forma, tanto mentale come fisica. E molto motivato viste le buone cose che ho fatto a Roma”.
La sua esperienza al Monaco è stata deludente?
“Non è stata un’esperienza molto positiva. Mi piaceva Monaco, mi piaceva vivere lì, la qualità della vita era molto buona, avevamo una squadra giovane. Però il club ha preso la decisione di cedermi alla Roma. Ed era una buona opportunità per me”.
Che pensa del girone che vi è capitato?
“Un girone difficile, per cominciare giochiamo contro una delle favorite, il Belgio, una squadra molto forte. Quando ci confrontammo a loro a novembre (3-1 per il Belgio) ci dimostrarono chiaramente il loro potenziale”.
Poi la Svezia. Che pensa di questa squadra?
“La Svezia è una squadra forte e in attacco hanno Ibrahimovic, un giocatore di classe mondiale”.
Per ultima l’Irlanda. Conosce qualcuno di questa selezione?
“Veramente no, però se sono arrivato fino qui devono essere forti. Non avranno giocatori tra i più famosi in Europa, ma sappiamo che è una squadra che lotterà fino alla fine. Il Leicester non aveva alcun calciatore famoso però si è meritato di vincere la Premier”.
Chi sono i suoi favoriti per l’Europeo?
“La Germania è una squadra molto forte, però anche Belgio e Francia, il paese ospitante. Mi piace anche l’Inghilterra che sta migliorando. E non dimentico l’Italia, che sarà una squadra molto seria”.
L’Italia è una squadra fatta ad immagine e somiglianza di Antonio Conte?
“Si, da quando era al Siena, in Serie B, era ovvio che si trattasse di un allenatore diverso. Sa come arrivare ai suoi giocatori ed è una persona dal carattere forte, come ha dimostrato nei suoi 3 anni alla Juventus. Un allenatore che si fa sentire”.
Come lo vede nel Chelsea?
“Bene…molto bene”.
Fonte: Marca.com
Traduzione: Keivan Karimi