Julio Sergio, ex portiere della Roma, parla della squadra giallorossa e del suo attuale impiego da allenatore in Brasile. Queste le sue dichiarazioni:
“Faccio l’allenatore in Brasile, sto lavorando con delle squadre qui in Brasile, sto studiando per diventare allenatore, voglio migliorare e provare a tornare in campionati di grande livello come quello italiano, nel frattempo ho messo su anche una società di investimenti quindi mi divido tra calcio e finanza, ma nei prossimi mesi sarò in Italia per il corso d’allenatore. Mi manca molto Roma città, tutti gli amici che ho lì, sono stati 8 anni della mia vita bellissima, Roma e la Roma sono un pezzo di storia della mia vita molto importante. E’ stato difficile smettere con il calcio, ma quello che ho vissuto a Roma difficilmente qualcun altro ci riuscirà. I derby? Per me è stata la mia affermazione, in quelle partite fantastiche, riuscii ad affermarmi, ottenendo il rispetto di tutti. Mi dispiace che ho aspettato 4 anni per poter esordire, però alla fine è andato tutto bene. Andai via per il cambio di società, ma rimpiango solo di non aver vinto lo Scudetto. Ricordo con affetto la tifoseria, che è molto calda, che ci è sempre stata molto vicina”
Spalletti?
“Arrivai dopo di Doni, che era il titolare, faceva benissimo con la Roma, era in Nazionale, poi ha avuto un infortunio e ho avuto la possibilità di giocare. A Spalletti devo il fatto di aver potuto rinnovare il contratto anche se non giocavo, avevo un ottimo rapporto con lui, poi Ranieri mi diede grande fiducia, ma se non fosse stato per Spalletti non sarei rimasto a Roma, mi ha insegnato cosa vuol dire il calcio italiano, riesce sempre a far dare il 100% ai calciatori, tatticamente e tecnicamente è uno dei più grandi in circolazione e oggi che studio da allenatore, capisco certe logiche e certe scelte”
Pjanic?
“La cessione capisco che sia difficile da metabolizzare per i tifosi, ma sono convinto che la Roma piano piano si avvicinerà allo Scudetto, sono certo che ciò accadrà, perchè la società sta facendo un grande lavoro”
Il rinnovo di Totti?
“Parlare di Francesco è facile, è infinito, nei pochi minuti che ha giocato quest’anno ha fatto la differenza, capisco che per lui sia difficile smettere, ma a quasi 40 anni è incredibile che ancora sia così competitivo, se Spalletti riuscirà a fargli capire che il suo ruolo può essere ancora importante seppur razionato nel tempo, penso che sia un matrimonio che farà bene alla Roma”
Alisson?
“Deve ambientarsi subito, deve capire la mentalità europea, deve crescere tanto ma è un grande portiere e sono convinto che nel giro di tre-quattro anni diventerà uno dei più forti al Mondo”
Fonte: Centro Suono Sport