La camicia con cui decise di presentarsi al suo sbarco a Roma fece capire fin da subito che non era uno dei tanti. D’altronde, per indossare ad un primo appuntamento un indumento con tanti colori, sgargianti e contrastanti tra loro, devi avere personalità. E Abel Eduardo Balbo ne aveva tanta all’epoca, a 27 anni, quando nel 1993 firmò il contratto con la prima Roma di Franco Sensi. Oggi, giorno in cui festeggia il cinquantesimo compleanno, magari opterebbe per un abbigliamento più sobrio, ma non tornerebbe mai indietro sulla scelta di approdare in giallorosso. “Roma e la Roma sono state la mia seconda casa”, ha dichiarato a più riprese nel corso della carriera. Prelevato dall’Udinese per una cifra vicina ai diciotto miliardi delle vecchie lire, si tratta del primo vero investimento con tanti zeri del presidente capitolino, che aveva rilevato la società da Giuseppe Ciarrapico appena un anno prima.
Balbo è un centravanti argentino, portato in Italia dal patron friulano Pozzo dal River Plate. Un attaccante di razza, uno che comanda in area piccola. Qualsiasi palla sporca transiti davanti al portiere avversario, lui la mette dentro senza farsi pregare. Un numero 9 alla Gerd Muller, ti accorgi di lui quando ormai è troppo tardi per rimediare. Essenziale e spietato. Il primo gol con la maglia della Roma lo segna all’Olimpico, sotto la curva Sud, contro la Juventus. È solo l’inizio di una lunghissima serie: 182 apparizioni e 87 reti è lo “score” totale tra Serie A e coppe varie in sette stagioni tra il 1993 e il 2002 (parentesi Parma e Fiorentina escluse, ovviamente).
Fa parte della rosa tricolore del 2001 allenata da Fabio Capello, nell’anno dello Scudetto si vede in campo solo in due occasioni. Ma è campione d’Italia a pieno titolo. “Avevo voglia di vincere qualcosa d’importante con la Roma e per la Roma. Ci sono riuscito pur giocando poco, non lo dimenticherò mai”, dichiara il 17 giugno 2001 negli spogliatoi quando i compagni di squadra inneggiano il suo nome nei festeggiamenti post partita. Per i tifosi diventa presto un beniamino, gli dedicano un coro ad hoc sulle note del tormentone dance “No limit” dei 2 Unlimited: “Balbo, Abel Balbo, Abel Balbo, Abel Balbo, Balbo, Balbo…”. Anche quest’anno sarà tra i candidati nella Hall of Fame classe 2016. “Che regalo voglio ricevere per i miei 50 anni? Niente di particolare, ho già avuto tanto dalla mia carriera, mi godrò il traguardo in famiglia con la speranza di campare altri cinquant’anni…”, ha dichiarato qualche mese fa Abel a Roma Radio. Lui, Abel Eduardo Balbo da Villa Constitución, ne è passato di tempo da quella camicia.
Fonte: asroma.com