(G. Piacentini) – Un incontro per programmare il futuro. Protagonisti Walter Sabatini, dimesso lunedì dal Policlinico Gemelli dopo un ricovero di 5 giorni per problemi respiratori, e Luciano Spalletti, rientrato nella Capitale dopo qualche giorno di relax in Toscana. In attesa dell’arrivo di James Pallotta, previsto per domenica, la mente e il braccio che dovranno costruire la Roma del prossimo anno si sono incontrati a Trigoria (oggi è previsto il bis) per fare il punto della situazione. E per studiare un piano che riesca a conciliare da una parte l’esigenza di recuperare una trentina di milioni di euro dal mercato prima del 30 giugno e dall’altra quella di non indebolire una squadra che andrebbe semmai rinforzata per cercare di colmare il gap con la Juventus.
Tante le situazioni da valutare: dai riscatti di Digne ed El Shaarawy ai possibili acquisti di Van der Wiel e Ansaldi – il Genoa lo ha riscattato per 3,5 milioni dallo Zenit San Pietroburgo ed è pronto a rivenderlo ai giallorossi, che però devono guardarsi dall’Inter e dalla Lazio – fino al possibile sacrificio di un big. Il primo indiziato resta Pjanic, ma finora nessuno ha bussato a Trigoria con l’intenzione di pagare la clausola di 38 milioni, che per la Roma non è trattabile. Nainggolan ha detto che non vuole muoversi, Manolas è in attesa del rinnovo del contratto. Un nome caldo è quello di Ruediger, che è stato riscattato dallo Stoccarda per 9,5 milioni (più una percentuale di circa il 10% sulla rivendita) e che ha parecchio mercato, soprattutto in Premier League. Da valutare la questione Dzeko («Sarebbe doveroso continuare insieme, non sono previsti incontri», le parole del suo agente) e dei tanti calciatori in prestito (Ljajic, Iturbe, Sanabria, Paredes) che potrebbero essere utilizzati per fare cassa. Tra di loro non c’è Nura, che ieri è stato operato a Villa Stuart per la rottura del legamento crociato anteriore e del menisco del ginocchio destro. Tornerà tra 6 mesi.