Se due indizi fanno una prova, tre la confermano. Chi vorrà vincere il prossimo scudetto Primavera dovrà fare un lavoro specifico sui calci di rigore.Per il terzo anno consecutivo lo scudetto viene assegnato dagli undici metri: dopo Chievo e Torino, tocca alla Roma far festa dal dischetto. L’epilogo peggiore per chi perde, reso necessario dall’1-1 maturato nei 120’ regolamentari, dopo che la Juve era scappata – sempre dal dischetto – con Kastanos e la Roma aveva trovato il pari a inizio ripresa con l’ennesimo guizzo di Ezequiel Ponce, mister 4,2 milioni, al 10° centro su undici partite con la Primavera, ma pure terzo gol in tre gare in questa fase finale, festeggiati col premio di miglior giocatore della post season.
Spalletti – in tribuna col d.g. Baldissoni e a Bruno Conti – può essere soddisfatto dell’impatto dell’argentino, arrivato dal Newell’s in estate per fare il vice Dzeko ma costretto a saltare gran parte della stagione per la rottura del crociato. Talento purissimo che tornerà utile nella prossima stagione. La Juve buca così la doppietta Viareggio-scudetto, riuscita nel 1994 con la firma nobile di Alex Del Piero.