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IL MESSAGGERO Georginio l’erede di Pjanic

Wijnaldum
Wijnaldum

(S. Carina) – Archiviata la telenovela Pjanic (oggi visite mediche alla Juventus), la Roma prova faticosamente a voltare pagina. Lo chiede soprattutto Spalletti che ora attende di salire, il prima possibile, sul treno giusto. Quello che porta al sostituto del bosniaco. Trovare un clone dell’ex Lione è difficile. Non a caso Miralem, nella classifica stilata dal portale statistico Opta, ha concluso la stagione al quarto posto tra i centrocampisti europei sommando gol e assist (21). Davanti a lui soltanto il tandem Di Maria-Mkhitaryan (26) e Mahrez (28). Inoltre Pjanic sa ricoprire più ruoli: regista, mezzala e trequartista, cecchino sui calci di punizione, assist-man (28 negli ultimi 3 anni in serie A, il migliore del torneo) e strano a dirsi per un calciatore della sua qualità, è utile nei contrasti (nel 2014 ha avuto la percentuale più alta nei tackle vinti in serie A, con l’86% di palle contese recuperate) e nella corsa.

ORANGE IN POLE – Questa sua duttilità ha più volte permesso a Spalletti di cambiare modulo, anche in corsa: 4-3-3, 4-2-3-1 o 4-2-4. Spartito che non dovrebbe mutare nemmeno il prossimo anno. Tra i nomi in ballo per sostituire il bosniaco, il profilo di Georginio Wijnaldum (Newcastle) è una pista molto concreta. L’olandese è un centrocampista che fisicamente non è prestante ma ha una caratteristica che lo rende speciale: in carriera, infatti, ha ricoperto tutti i ruoli della mediana. Esterno destro e sinistro, trequartista, regista o mezzala: dove lo metti sta. È un calciatore diverso da Pjanic: ha più corsa e facilità d’inserimento (nell’ultima stagione ha segnato 9 reti: 95 totali in carriera nei club), è dotato di un buon stacco di testa nonostante non sia altissimo (175 centimetri) ma rispetto al bosniaco ha certamente meno qualità nei piedi. Sabatini ha già parlato con l’agente più volte e gli ha chiesto di attendere, visto che sino al 30 giugno la Roma sarà impegnata nel rispettare i parametri imposti dal financial fair play. Per Wijnaldum si è mosso anche Strootman che nelle ultime due amichevoli disputate dagli orange ha parlato a lungo con lui, provandolo a convincere della bontà della scelta. A Newcastle, l’olandese non rimarrà: la valutazione si aggira attorno ai 18 milioni.

LE ALTERNATIVE – Un altro nome papabile è quello di Witsel. Spalletti lo conosce bene, avendolo già allenato allo Zenit (che segue Paredes). Il belga è però un calciatore diverso sia da Pjanic che da Wijnaldum. Più difensivo, un regista alla Montolivo per intenderci, bravo nella gestione del pallone, forte fisicamente, elegante nei movimenti, forse un po’ compassato e con pochi gol nelle gambe. Allo Zenit non è mai andato, anche quando era allenato da Lucio, oltre quota 4. Ha il contratto in scadenza nel 2017. Nei giorni scorsi Sabatini ha parlato con il ds Foschi (dal 1 luglio di nuovo al Palermo) anche di Vazquez. A primo impatto l’argentino sembra somigliare più a Perotti. Poi però andando a rivedere i ruoli ricoperti in stagione (falso nueve, trequartista, mezzala ed esterno a sinistra) ci si rende conto che si tratta di un calciatore eclettico, capace di adattarsi a più posizioni. Monitorati anche il polacco Duda (si libera con 4 milioni) e il giovanissimo Kessie. Nomi di contorno: la priorità è trovare il sostituto di Pjanic.

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