(S. Carina) – Il vantaggio quando parlano i protagonisti è che è difficile fraintendere cosa vogliano dire. Figuriamoci per un tipo schietto come Nainggolan. Nel corso di un’intervista al settimanale belga Nina, il centrocampista ha risposto sulle avances del Chelsea: «Ci sono stati dei contatti tra i club ma finché non c’è l’accordo ne rimango fuori. Sarebbe molto difficile lasciare l’Italia dopo 11 anni. Il Chelsea è un grande club, vuole migliorare la sua squadra. Con Conte hanno un manager che ha sempre voluto prendermi. Ma fino a quando non c’è un contratto, non c’è un trasferimento». Ora, senza voler fare l’esegesi delle parole di Radja, si evince abbastanza chiaramente come non escluda nulla riguardo al suo futuro. Pur sottolineando in un secondo momento come amerebbe restare («Andare al Chelsea è un’opportunità perché posso migliorare come calciatore e finanziariamente ma il denaro non è la cosa più importante. A Roma sono felice e splende sempre il sole, mi ci vedreste a Londra con la pioggia?»), preferisce rimandare la questione alle due società. O meglio, alla Roma. Tradotto: voglio rimanere ma se sarò sacrificato non fate passare il messaggio che sono stato io a voler andar via. Un po’ quello che inizia a circolare attorno a Pjanic.
LONDON CALLING Le parole di Radja sono importanti perché fanno capire due cose: 1) Su di lui, per ora, c’è soltanto il Chelsea 2) I due club sono lontani dal trovare un accordo. A Trigoria infatti chiedono almeno 40 milioni; Londra replica con 30 più eventuali bonus da inserire (a presenze e obiettivi raggiunti). Se l’offerta non sale, i più accreditati a partire rimangonoRuediger e Pjanic. Il tedesco perché si ritiene sia il più facile da sostituire (ma la distanza tra domanda, 25, e offerta del Chelsea, 20, resta); il bosniaco perché figurando a bilancio con un valore di poco superiore ai 4 milioni, garantirebbe una plusvalenza irrinunciabile ed eviterebbe giochi al rialzo sul rinnovo. Senza contare che la clausola rescissoria quest’anno recita 38 milioni: la prossima stagione scenderà a 28. È chiaro che un’offerta di 40 milioni per Nainggolan potrebbe stravolgere le carte in tavola. Ma al momento non è arrivata. Una situazione che la Roma è stata abile a prepararsi un anno fa, quando inserì il belga a bilancio a 18 milioni, trasferendo gran parte dei costi dell’operazione con il Cagliari su Ibarbo (che è costato soltanto di prestiti 8,5 milioni). Lungimiranza finanziaria che ora permette al club (oggi sbarca Pallotta) di decidere chi sacrificare, oltre a Ruediger, sull’altare del fair play finanziario.