(S. Carina) – Aspettando le prime scelte, la Roma si cautela con le alternative. Un po’ è dovuto al modus operandi di Sabatini che ama giocare su più tavoli, bloccare diversi calciatori e poi decidere se tesserarli o meno. Ma quest’anno c’è di mezzo anche una qualificazione in Champions in stand-by e i paletti del financial fair play che hanno già imposto la partenza di Pjanic. Proprio per questo motivo, le priorità al momento sono altre: in primis il riscatto di El Shaarawy che avverrà entro il 22 giugno. Il che non esclude che la Roma si sia già mossa bloccando alcuni calciatori che potrebbero far gioco alla causa giallorossa qualora «i treni scelti», per utilizzare una metafora cara a Spalletti, non vengano «presi in tempo».
MARIO RUI OK, MA… Ieri l’ultimo esempio. Dopo aver trovato l’accordo con l’Empoli per Mario Rui (che prevede un prestito di tre milioni e un riscatto a sei, oltre al via libera per un altro anno di Skorupski in Toscana) la Roma ha raggiunto anche quello con il calciatore: quinquennale da 900mila euro a stagione più bonus. Virtualmente il portoghese è un calciatore giallorosso. Per diventarlo realmente bisognerà però attendere qualche giorno. Il tempo per sferrare l’ultimo tentativo col Psg per Digne, che rimane la prima scelta. Se andrà a vuoto, sarà formalizzato l’accordo con l’empolese. Un po’ quello che accadde due anni fa per Murillo: in gran segreto Sabatini aveva trovato l’intesa per il colombiano sia con l’agente che con i Pozzo (il difensore militava al Granada). Tutto fatto ma al momento di mettere nero su bianco, il ds, convinto da Garcia, optò in extremis per Yanga Mbiwa. Telefonata all’agente, un fugace «grazie, ci abbiamo ripensato» e 24 ore dopo la Roma ufficializzava il francese.
ALISSON VUOL RESTARE Il caso Digne-Mario Rui non è l’unico. Un mese fa Sabatini ha bloccato Caceres e la scorsa settimana ha chiesto all’agente di pazientare ancora una quindicina di giorni. Il ko di Ruediger (out fino a novembre inoltrato) ha imposto infatti ulteriori riflessioni visto che l’uruguaiano rimarrà fermo, per un problema al tendine d’Achille, almeno sino a metà ottobre. Un conto è dover attendere un difensore, un altro aspettarne due. Per questo motivo a Trigoria negli ultimi giorni si è visto l’intermediario che si occupa di Nacho. La Roma ha avuto la disponibilità dello spagnolo, ora attende quella del Real Madrid al prestito. Ma anche qui, la ricerca continua e un altro nome nella lista del ds è quello di Mustafi. Anche per il sostituto di Pjanic la situazione è simile. Ufficiosamente la Roma, con il rientro di Paredes e il pieno recupero di Strootman, si professa numericamente coperta. In realtà anche in questo caso è stata bloccata l’alternativa, in attesa della prima scelta: Wijnaldum o Witsel. Si tratta di Rincon: Genoa e Cagliari hanno trovato l’intesa per il trasferimento ma il venezuelano si è preso qualche giorno di tempo per accettare, perché spera in una telefonata da Trigoria. Si tratta certamente di calciatori con caratteristiche diverse che implicherebbero un diverso utilizzo di Strootman (nel primo caso più mediano, nel secondo più regista). Il lavoro prima scelta/alternativa si estende anche alla porta. Se Szczesny resterà (avanzata la richiesta all’Arsenal per il prestito con diritto di riscatto) la Roma è intenzionata a girare Alisson in prestito. Bisognerà però convincere il ragazzo che ha altre idee: «Se prendono Szczesny oppure no non dipende da me, è una decisione della dirigenza. Io penso solo ad arrivare a Roma per giocare». Capitolo terzino destro: congelata la trattativa con Van der Wiel. In realtà qui a frenare il tutto è l’ingaggio (4 milioni) ma la Roma cerca qualcosa di meglio. Ieri la radio polacca Zet parlava di un interesse per Kapustka, una delle prime rivelazioni dell’Europeo in corso. Lui, sicuramente, guadagna molto meno dell’olandese.