(M. Ciccognani) – C’è la Germania all’orizzonte, ma i quarti di Bordeaux partono decisamente in salita per Antonio Conte. Contro i campioni del mondo in carica, il tecnico perde un altro pezzo, perchè oltre alla certa assenza di Candreva si aggiunge quella di Daniele De Rossi. Ieri mattina il centrale della Roma è stato per sottoposto ad esami strumentali che hanno evidenziato una botta alla coscia sinistra con interessamento del muscolo. Tradotto in termini significa che De Rossi non sarà della partita di Bordeaux.
Una tegola, pesantissima, per Antonio Conte, dal momento che il giocatore della Roma aveva dato al tecnico salentino le garanzie che andava cercando. Cerniera davanti alla difesa, elasticità nel supportare anche i compagni di reparto. Una perdita pesantissima e che adesso costringe Conte a rivedere i pianti tattici contro la corazzata tedesca. Oltre a De Rossi, certa anche l’assenza di Candreva. Il laziale preoccupa e non poco. Anche ieri ha svolto ulteriori accertamenti, ma non trapela certo ottimismo. Il problema all’adduttore della coscia destra non è stato risolto e si sta rivelando più grave del previsto. Si parla di stiramento che significa che l’esterno destro non ci sarà contro la Germania ed è in forte dubbio anche per l’eventuale prosieguo del torneo. Una doppia tegola che non ci voleva. Conte storce il naso, perchè anche l’alternativa naturale al romanista non ci sarà, perchè il giallo rimediato da Thiago Motta contro la Spagna ha fatto scattare automaticamente la squalifica del centrale del Psg.
Un risveglio da incubo dopo una notte da sogno. Al «Bernard Gasset» ieri mattina consueto defaticante per chi ha giocato contro la Roja (solo Florenzi ed Eder hanno lavorato a parte) e differenziato per tutti gli altri. Conte e il suo staff subito al lavoro per studiare le possibili ipotesi tattiche da opporre ai tedeschi. Due le possibili soluzioni. La prima, senza cambio modulo, ovvero la conferma del 3-5-2, vedrebbe l’impiego dal primo minuto di Sturaro che tornerebbe utile nella fase difensiva, ma con lui in campo l’Italia perderebbe qualcosa in cabina di regia. La seconda opzione, visti gli uomini a disposizione, chiama in causa un probabile 3-4-3, che però non stuzzica troppo la fantasia del ct dal momento che quel modulo non portò troppo bene a marzo quando in amichevole a Monaco l’Italia finì schiantata dalla Germania (4-1), senza dimenticare che i due interni di centrocampo, Parolo e Giaccherini, che godono di una forma straordinaria, appaiono poco inclini a rivestire il ruolo di coppia centrale mediana.
Alla sfida di Bordeaux mancano quattro giorni e l’obiettivo primario è recuperare energie dopo la fatica di Saint Denis considerato che la Germania potrà godere di un giorno in più di riposo avendo giocato gli ottavi contro la Slovacchia il giorno prima degli azzurri e avendo avuto la possibilità, a risultato acquisito (3-0), di dare respiro alle prime linee. Tutto nella testa di Conte che dovrà valutare e ponderare le scelte. Quattro giorni intensi di lavoro e sudore, per capire che Italia sarà.
Altro nodo le diffide che sono salite a 11. Chi uscirà indenne dalla gara dei quarti, vedrà azzerata la propria posizione, mentre chi prenderà un giallo salterà l’eventuale semifinale. Che è lontana, è vero. Per ora Conte vuole concentrarsi solo sulla Germania e sarà questo il lavoro che da oggi imposterà con i suoi al «Bernard Gasset», tra sedute, schemi e lezioni video per studiare nei dettagli i prossimi avversario alla ricerca di uno spunto per potergli fare male, mentre la consueta conferenza è fissata a Casa Azzurri per le 14.30. Perché l’ItalConte ha già fatto qualcosa di incredibile, ma il bello, come suggerisce Chiellini, deve ancora venire. E perché nessuno ha voglia di fare le valige e tornare a casa. Magari senza rimpianti, certi di aver dato tutto. Ma per tutto gli azzurri intendono continuare a vivere un sogno che non è ancora finito per vedere da vicino l’effetto che fa.