(A. Serafini) – Chi non è destinato a partire è pronto a bussare alle porte degli uffici di Trigoria. Una situazione ormai consueta per la Roma, abituata a mettere in fila i giocatori che puntualmente durante l’estate avanzano la richiesta di un adeguamento sul contratto.
Una normale legge del mercato, che negli ultimi tempi ha sollevato però più di una tensione all’interno del centro sportivo, per sfociare spesso in cessioni con relativa plusvalenza. TraBenatia, Gervinho e Pjanic – quest’ultimo venduto alla Juve perché non avrebbe voluto e potuto coprire la richiesta di aumento del giocatore – la storia si ripresenta adesso di fronte ai «pruriti» di Nainggolan, tolto per il momento dal mercato e deciso a restare, ma altrettanto convinto nel richiedere un ulteriore ritocco rispetto al rinnovo siglato appena un anno fa, che lo ha portato a guadagnare circa 4 milioni netti a stagione (bonus più, bonus meno) fino a giugno 2020: nell’ultima stagione si è fermato poco sotto i 4 milioni, ma se la Roma dovesse passare il playoff di Champions sforerà il tetto grazie al premio aggiuntivo.
Nel frattempo il ragazzo ha ricevuto una proposta allettante da parte del Chelsea (quasi 6 milioni netti all’anno) e, allontanata l’ipotesi di trasferirsi a Londra, Nainggolan vorrebbe provare a guadagnare le stesse cifre anche a Roma. Aspetto che poco è piaciuto a Sabatini, realista sulle condizioni e sui paletti che il club non può certo oltrepassare. Promettere a Pjanic lo stesso ingaggio garantito dalla Juventus (5.5 milioni netti a stagione più bonus) sarebbe stato impossibile, così come accontentare Nainggolan. Quindi al belga sarà proposto un leggero aumento dell’ingaggio (con contratto allungato fino al 2021) e ogni discorso successivo sarà spostato alla prossima estate.Il Chelsea osserva e sembra non aver mollato neppure Rudiger: gli inglesi sarebbero pronti a comprarlo anche da infortunato, facendo scendere l’offerta a 18-20 milioni dai 23 iniziali, e hanno chiesto informazioni al prof. Mariani sulle condizioni del tedesco. Intanto Radja ha parlato della cessione di Pjanic alla Juve, lui che aveva ironicamente promesso di «non parlargli più» se fosse passato ai bianconeri: «Voglio bene a Miralem – ha detto Nainggolan a Lione dopo la sconfitta del suo Belgio contro l’Italia – accetto la sua scelta e gli continuo a voler bene. Era come un fratello e sicuramente era meglio giocarci insieme. Però nel calcio questi episodi capitano. Se io resto Roma? Non voglio più parlare di mercato».
Lo scenario è simile anche per Manolas, l’unico ad aver avuto l’autorizzazione di aprire una trattativa di rinnovo con il suo procuratore che si concluderà probabilmente a settembre. Dopo aver ascoltato l’interesse di Chelsea e Manchester United, il greco, che ieri ha compiuto 25 anni, è pronto quasi a raddoppiare i circa 2 milioni (compresi bonus) garantiti fino al 2019. Poi arriverà anche il turno di Strootman (scadenza 2018).
Intanto Sabatini si preoccupa delle cessioni indispensabili al finanziamento delle future operazioni in entrata. Dopo un aggiornamento ieri con Spalletti, oggi blitz a Milano per il ds, che spera di sistemare in fretta le situazioni legate a Ljajic (richiesto da Fiorentina e Torino), Iago Falque, Sadiqe Ricci. Sanabria ha mercato in Spagna, Dzeko aspetta novità da Turchia e Portogallo. Paredes invece rimane in stand by, aspettando Sabatini più che Spalletti.