Alle ore 17:45 hanno parlato dal ritiro dell’Italia ilcommissario tecnico Antonio Conte e il capitano Gianluigi Buffon, alla vigilia del match contro la Svezia, in programma per domani alle ore 15.
Queste le parole di Antonio Conte:
Italia elogiata in Europa: hai paura che abbiate staccato i piedi da terra?
“Ho a disposizione un gruppo molto concentrato e determinato. Abbiamo voglia di fare le cose per bene e sono certo che una partita non cambierà il loro atteggiamento. Col Belgio abbiamo fatto bene e siamo partiti al meglio, ma non ci siamo nemmeno qualificati per gli ottavi che è il nostro primo obiettivo. Piedi per terra e cerchiamo di meritare la vittoria con la Svezia”.
Vedendo le altre partite, l’Italia è quella che ha giocato meglio?
“Sono sfide molto equilibrate in cui si capisce che ogni partita è difficile, come la Francia contro l’Albania. Quasi tutte sono rimaste in bilico fino all’ultimo, questo vuol dire che c’è molta preparazione da parte di tutti. Noi concentriamoci su noi stessi, non guardiamo gli altri”.
Come si spiega la crescita di Pellé in questi anni?
“E’ una storia particolare. E’ dovuto migrare all’estero per affermarsi come calciatore perché in Italia non giocava. Confrontarsi con altre realtà gli ha dato molte più sicurezze, ha lavorato tanto e oggi è un buonissimo attaccante con mezzi fisici notevoli. E’ strano che in Italia non l’abbiano capito prima”.
A che livello è Ibra al mondo? Come si troverebbe in Premier League?
“E’ un giocatore talmente forte che può giocare ovunque. Sposta gli equilibri di una squadra. La Svezia è una squadra quadrata con la sua stella davanti, faremo attenzione”.
– Bloccherete Ibra e attaccherete la Svezia?
“Bisognerà attaccare da squadra in toto e analizzare diverse situazioni difensive e offensive. Ovviamente in difesa abbiamo il problema Ibra che è principale, ma ci sono diverse situazione da tenere d’occhio. Abbiamo valutato la Svezia da squadra per limitare i loro pregi”.
C’è poca qualità nei giovani italiani: su cosa ha lavorato per competere all’Europeo?
“E’ un momento poco felice del nostro calcio e i giovani talenti faticano ad emergere. E’ un dato di fatto. Bisogna cercare di fare il meglio possibile sempre. Non so se siamo da considerare veterani o meno, ma i giocatori che ho chiamato sono quelli che penso si adattino meglio al mio modo di giocare”.
Questi giocatori reggeranno due partite in quattro giorni? Come gestirai il turnover?
“Abbiamo giocato solo una partita e abbiamo avuto tempo per recuperare ed allenarci. Farò delle valutazioni parlando coi calciatori e valutando dei test. Ci stiamo allenando sapendo di giocare ogni quattro giorni. Non farò grandi cambiamenti”.
Queste le parole di Gigi Buffon:
Che ricordo hai del gol fantastico di Ibrahimovic?
“Non bellissimo, anche se fu un gol esageratamente bello. All’epoca Zlatan era un talento ma non si riusciva a capire che carriera avrebbe fatto. In questi 12 anni ha dimostrato le sue capacità più volte e quel gol in Portogallo l’ha già ripetuto più volte. Fatta da lui non sorprende più”.
Come convivete con il ricordo della seconda partita di Brasile 2014?
“Nelle ultime competizioni nella seconda partita abbiamo sempre avuto problemi. Siamo qua per risolverli. L’inizio è stato confortante e forse non ce l’aspettavamo nemmeno noi, ma la nostra forza è che siamo consapevoli dei nostri limiti. Così sappiamo come preparare certe partite per non steccare. Con la Svezia sarà un banco di prova contro una squadra nordica importante. Dovremo fare molta attenzione
Qual è la tua relazione coi tre difensori?
“Ho un feeling particolare, giochiamo insieme da tanti anni e siamo una difesa collaudata. Ci conosciamo bene e ci stimiamo tantissimo e questo rende le cose più semplici. A questi livelli però non possiamo rilassarci e anche contro la Svezia dovremo prepararci bene. Conte ha portato la mentalità che conosce meglio. Il risultato è figlio del lavoro”.
Quanto vi spaventa Zlatan Ibrahimovic?
“Ibra lo temiamo tantissimo perché fa la differenza e uno dei campioni che fanno le fortune delle squadre in cui giocano. La Svezia non è solo lui, ma il suo talento ce l’hanno in pochi. Sarà un bel problema fermarlo”.
Quanto è importante Bonucci nel cominciare l’azione?
“Leonardo ha caratteristiche precise, è un playmaker difensivo e sa impostare il gioco benissimo. Rischia e osa giocate difficili e ha il coraggio e personalità di prendersi queste responsabilità al limite. A livello difensivo è migliorato tantissimo, oggi è completo”.
Quali sono i punti comuni tra il mondiale 2006 e questa nazionale per spirito di gruppo?
“L’analogia a oggi è che abbiamo vinto 2-0 la prima partita. Il gruppo si compatta e diventa più forte andando avanti e conseguendo risultati, è inevitabile. C’è una predisposizione dal primo giorno nel voler creare un’amalgama importante. Crediamo in questi fattori”.