(F. Ferrazza) – Niente da fare, Spalletti non è intenzionato a mollare neanche di un centimetro la società sul mercato. E così è toccato ieri al diesse Walter Sabatini prendere il treno a Termini e scendere alla stazione di Firenze, per incontrare il tecnico in un tavolino del ristorante di proprietà (in società) proprio del tecnico della Roma. Una foto a immortalare la scena rende evidente il momento di una Roma in fase di costruzione, costretta a muoversi con passetti piccoli, la cui validità viene vivisezionata dal mister toscano. Ed è un po’ un inedito per Sabatini, solitamente abituato a muoversi con maggiore autonomia, adesso invece vincolato alla necessità richiesta da Spalletti di lavorare insieme. Sul tavolino all’esterno del locale fiorentino, i due parlano di strategie, in un pranzo di lavoro (l’ennesimo), confrontandosi sui giocatori da prendere per la difesa e di quelli da riscattare, con Spalletti particolarmente loquace e al pronto a spiegare le proprie idee con la sua solita gestualità.
E uno dei riscatti voluti dall’allenatore è quello di El Shaarawy. In extremis, a poche ore dal termine fissato dal Milan a gennaio per esercitare il diritto di riscatto, la Roma ha versato i 13 milioni di euro necessari per tesserare il ragazzo. All’attaccante, impegnato con l’Italia all’Europeo, è stato fatto sottoscrivere un contratto fino al 2020.
«Oggi si apre un nuovo capitolo della mia vita — le parole di El Shaarawy — e vorrei ringraziare tutta la Roma per questo. Spero di togliermi grandi soddisfazioni insieme ai tifosi giallorossi che mi hanno subito accolto con calore e affetto: Daje Roma!». Prima il giocatore ci ha tenuto a ringraziare e salutare i tifosi del Milan, che lo hanno applaudito nell’ultima sua apparizione a San Siro da romanista.