Per ora a difesa della porta della Roma c’è solo Alisson: Szczesny un giorno si allontana e un altro si riavvicina, De Sanctis è il passato, Lobont è un numero di maglia e non un concorrente, Skorupski è di passaggio. Resta una porta da difendere, un playoff Champions che si avvicina e una Roma che sta imparando a conoscere. Luciano Spalletti se l’è guardato bene bene nei giorni di Pinzolo. Del doman non v’è certezza. Szczesny è ancora un desiderio: il tecnico vorrebbe realizzarlo entro sabato, si discute sulle percentuali tra stipendio e pagamento del prestito e a Trigoria – scrive la Gazzetta dello Sport – ieri filtrava nuovo ottimismo sul polacco, chiuso all’Arsenal e con una voglia grande così di tornare in Italia.
La voglia di riabbracciarlo, per carità, è condivisa da tutti a Trigoria. Ma c’è il faccione di un ragazzo titolare della Seleçao da tenere in considerazione. E Spalletti lo ha fatto a lungo: «È un ottimo portiere e un grandissimo uomo», ha detto l’allenatore. Alisson ha colpito nel segno, il colloquio e i giorni di lavoro con il tecnico hanno (ri)disegnato il profilo del brasiliano. Che tra i pali sa come muoversi, l’ha dimostrato anche negli allenamenti.