(A. Angeloni) Luciano Spalletti lo aspetta ma non vuole mettergli pressione. Lui, Kevin Strootman, accetta l’invito. Il passato amaro è stato bruciato, c’è un presente confortante e un futuro illuminato ma tutto da scoprire. «Per stare al cento per cento mi serve giocare». Leader vero più per questo messaggio rispetto a quando sostiene di non voler «mai andare alla Juventus». Frase che evoca anche un tradimento: Capello alla Juve dopo averla negata. Il mai alla Juve fa sempre sognare, specie se viene detto da uno serio come Strootman e specie se da poco la Juventus ha annunciato l’acquisto di Pjanic e di Benatia, due ex romanisti.
Kevin esce dalla sua armatura e quando gli ricordano che i bianconeri si sono rinforzati con Mire, lui si fa scappare un «chi?». Strootman diventa un idolo incontrastato. «Che sia leader me lo sostengono in tanti, ma io negli ultimi due anni ho giocato solo cinque partite. Nella Roma ci sono tre capitani, io sono importante ma non così importante. La Juve? Compra grandi calciatori ma la Roma deve sempre lottare per lo scudetto. Il rinnovo? Prima voglio riprendermi bene, poi se ne parla». Dopo la mattinata di libertà (gettonatissima la visita alla cascata Nardis nella val di Genova), la squadra è tornata ad allenarsi nel pomeriggio. Difesa schierata su calci piazzati e sui falli laterali. Esercitazione anche per gli attaccanti. Infine, partitella a campo ridotto: si è rivisto in gruppo Francesco Totti. Applauditissime alcune sue giocate, il capitano ha colpito anche una spettacolare traversa. Apprezzata dai tifosi una rabona di Perotti. A proposito dei tifosi: sugli spalti uno striscione: «Allenatore, commercialista, operatore di mercato… di fare il tifoso ti sei dimenticato?». Tifosi contro qualche tifoso.