(A. Serafini) – La fine del ritiro è ormai ad un passo e per chiudere in grande stile Pinzolo si blocca di fronte ai circa 500 tifosi accorsi in centro per assistere alla serata dedicata aFrancesco Totti. Il capitano si sofferma nel rispondere alla domande dei presenti, che inevitabilmente puntano verso un unico obiettivo: «Lo scudetto? Sinceramente credo che sia difficile – ammette il numero 10 – perché ad essere obiettivi in questo momento la Juventus è più forte di noi».
Una risposta tira l’altra: «Togliermi dieci anni o vincere il campionato? Scelgo la prima così avrei più possibilità di vincerlo. Se mi dicessero, “Vinci quest’anno”, allora poi smetto». Il futuro dirigenziale tanto è già pronto: “Rimarrò nella Roma a fine carriera, ho sei anni di contratto. Se non mi cacciano via – conclude sorridendo – allora rimango».
In mattinata invece è stato il turno di Dzeko, circondato da un’atmosfera positiva sin dal sul suo arrivo tra le Dolomiti. Un feeling costante con il gol ritrovato in allenamento e con i tifosi che non lo hanno smesso mai di sostenerlo. Il bosniaco, con il sorriso e un pizzico di timidezza, punta però soltanto verso un unico traguardo: «Adesso penso ai preliminari di Champions League – spiega il numero 9 a Roma Radio – dobbiamo qualificarci a tutti i costi. Certo è meglio evitare il Manchester City, anche se bisogna lavorare bene a prescindere dall’avversario».
Intanto però ci si concentra sul presente: «Un bomber deve fare sempre gol – continua Dzekosfoggiando un buon italiano – e per me il gol è tutt»o. La cura però prende anche il nome di Spalletti: «Con lui si lavora, si fa molta tattica, non si corre molto».
Qualche ora più tardi al termine dell’allenamento tocca a Mario Rui, presentato ufficialmente in conferenza stampa: «Non penso al paragone con Digne – spiega il portoghese – lui ha fatto bene quindi io cercherò di fare ancora meglio».