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IL TEMPO Roma, Manolas è una spina

Manolas
Manolas

(A. Austini) La legge del mercato e inesorabile. Kostas Manolas nel giro di due anni diventa uno dei migliori difensori del campionato italiano e subito si forma la fila per portarlo via alla Roma: Chelsea, Manchester United e Arsenal, sirene inglesi che stanno «distraendo» il greco e irritando Sabatini. Il caso e aperto e ufficializzato dal suo procuratore, Ioannis Evangelopoulos: «Confermo che non c’e ancora un accordo per il rinnovo – ha dichiarato l’agente – e non credo sia possibile che venga raggiunto nelle prossime settimane». Finora le trattative hanno raggiunto un punto morto: Manolas chiede tanti soldi, quelli che gli offrono i club di Premier pronti a ricoprirlo di sterline (almeno 4 milioni netti a stagione), la Roma risponde con una proposta di adeguamento all’attuale stipendio da circa un milione e mezzo: si può arrivare a due, salire con i premi, ma la società non intende certo triplicare l’ingaggio di un calciatore blindato da un contratto che scade nel 2019. La situazione non è molto diversa da quella vissuta con Benatia due estati fa. Il finale sarà probabilmente lo stesso, ma in tempi diversi. La Roma, infatti, non può permettersi di cedere il greco in questa sessione di mercato, altrimenti sarebbe costretta a girare all’Olympiacos il 50% del ricavato. Una clausola che scade il 1° settembre, quindi da gennaio in poi, più probabile dalla prossima estate, si apriranno nuove prospettive. Intanto Manolas deve restare, anche perché la difesa giallorossa in fase di ricostruzione si appoggia su di lui come unica colonna portante aspettando il recupero di Rudiger. Dopo le telefonate «infuocate» dei giorni scorsi tra Sabatini e gli agenti del centrale, a breve verrà organizzato un nuovo incontro. Intanto il diesse ha ribadito a Kostas che quest’anno non si muove. Vorrebbe comunque accontentarlo con un rinnovo quanto prima, conoscendo il carattere molto particolare del ragazzo. A settembre sarà il turno di Nainggolan, che di milioni ne vorrebbe 5 all’anno per dimenticare l’offerta da 6 del Chelsea. Ma i rapporti con Radja e il suo agente rendono la trattativa sulla carta più semplice rispetto a Manolas.

Spalletti monitora la situazione e per il momento si concentra sugli acquisti: ieri notte a Pinzolo è arrivato Juan Jesus, dopo l’ultima giornata da interista vissuta a Riscone aspettando di sbrigare le ultime pratiche burocratiche. Accolto nel ritiro giallorosso dal procuratore Roberto Calenda e dai nuovi compagni, oggi sosterrà il primo allenamento agli ordini di Spalletti. Entro 48 ore dovrebbe essere formalizzato anche l’acquisto di Nacho. Ieri il procuratore spagnolo Seguì, accompagnato dal mediatore Vigorelli, ha limato a Trigoria gli ultimi dettagli con Sabatini relativi al contratto del difensore. Manca ora l’intesa finale col Real, che potrebbe concedere il prestito gratuito con diritto di riscatto a circa 12 milioni e un controriscatto. Nacho, salvo intoppi, si aggregherà alla squadra al rientro da Pinzolo e partirà per la tournée americana. Ci vorrà invece più tempo per lanciare l’assalto a Diawara. Ieri nuovi contatti per il rinnovo del prestito di Szczesny ma resta una distanza di 1 milione con l’Arsenal. E, salutato De Sanctis, non è un caso che la Roma abbia trattenuto Skorupski invece di rimandarlo subito in prestito all’Empoli. Nel frattempo Alisson ha già convinto Spalletti. Sul fronte cessioni, fatta per Sanabria al Betis: 7.5 milioni subito alla Roma più il 50% delle rivendita e il diritto di riacquisto. Poi tocca a Paredes, Zukanovic, Gyomber, Torosidis e, forse, Iturbe e Dzeko.

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