(F. Ferrazza) Venticinquesima stagione con la maglia della Roma e la voglia di chiudere il suo ultimo anno da giocatore con qualcosa d’importante. Come importante, per lui, sarebbe ritrovare la Curva Sud. «I tifosi da sempre mi seguono con affetto e amore e lo stesso vale per me nei loro confronti». È Francesco Totti ad alzare il sipario sul ritiro di Pinzolo, che da ieri ospita la Roma di Spalletti. «Spero davvero che possano darci un forte aiuto tornando allo stadio e trovando una soluzione per questa curva – l’appello del capitano giallorosso alle telecamere di Roma Tv – non se ne può più, sia noi che giochiamo, sia a loro che vanno allo stadio. Se c’è bisogno di qualsiasi cosa potrei scendere in campo anche io per aiutarli e tornare come era una volta: tutti uniti per un unico obiettivo». Totti – che però ieri a Pinzolo si è allenato a parte per un problema ai flessori accusato a Trigoria – si schiera con forza a favore della causa degli ultras, pronto a immergersi nel duro lavoro estivo di Spalletti. «Per me è un orgoglio, è una cosa che ho sempre voluto: fin da bambino pensavo di indossare una sola maglia e ci sono riuscito. Vedo tante cose belle se mi guardo indietro, i trofei vinti, anche se dicono che sono pochi, ma non lo sono e spero di aggiungerne altri, anche se non sarà facile. Io cercherò di dare il massimo e di mettermi a disposizione del mister, poi, quando lui valuterà e avrà bisogno di me, io sarò a disposizione come ho sempre fatto».
Lontani i dissapori con Spalletti, conta solamente la Roma e la voglia di Francesco di godersi il suo ultimo anno da romanista. «So a cosa andiamo incontro in questo ritiro, ho già lavorato con il mister ed è una preparazione diversa dalle altre – sorride il numero dieci- si lavora duro, ma bene, ti fa faticare il giusto, poi, quando c’è il sorriso, il dialogo e il rispetto reciproco si lavora con serenità».
L’uomo in più, nel ritiro di Pinzolo, l’uomo sulle cui spalle poggiare le speranza della prossima stagione è Kevin Strootman. Totti si illumina quando parla del compagno di squadra. «È un rinforzo, perché non è mai stato con noi per un paio d’anni per gli infortuni. È un giocatore fondamentale perché è un leader, sia in campo sia fuori. È un trascinatore, uno che anche in amichevole gioca al 100%, anche durante gli allenamenti dà sempre il massimo e non vuole mai perdere. Ci potrà veramente dare tanto, Kevin». Difficile, però, porsi degli obiettivi. «Adesso è normale sperare di ottenere il massimo nella prossima stagione, ma sappiamo che è dura, perché di fronte a noi abbiamo una squadra più competitiva e più forte come la Juve e lo ha dimostrato negli ultimi cinque campionati. Speriamo di diminuire il gap e ambire a uno dei trofei più importanti che ci sono».