(F. Balzani) Una valanga di gol, qualche conferma e dubbi irrisolti. È finita 16-0 la prima amichevole stagionale della Roma contro il Pinzolo Campiglio su un campo allagato (presenti meno di mille tifosi) e contro un avversario di I Categoria che si è goduto più lo scambio di maglie che la partita. «È stato un buon allenamento, abbiamo giocato palla a terra», ha sorriso Spalletti che s’aspettava un avversario meno morbido anche per testare la difesa che oggi sarà rinforzata dall’arrivo di Juan Jesus mentre per Nacho ieri Sabatini ha limato gli ultimi dettagli relativi ai bonus contrattuali: lo spagnolo arriva in prestito gratuito con diritto di riscatto a 11 milioni e controriscatto Real a 15. Il tecnico si è goduto così la ritrovata vena di Dzeko (autore di un poker), la personalità di capitan Strootman (anche nel ruolo di regista) e gli spunti di Ricci e D’Urso che stanno impressionando Spalletti e potrebbero convincerlo a confermarli anche dopo il ritiro.
«A calcio non si gioca con la paura, soprattutto con questa maglia. Io la paura la metto da parte. Restare qui sarebbe il massimo», ha detto Ricci. Sono queste le note più belle di una gara giocata costantemente nella metà campo avversaria. Il primo gol stagionale è stato di Salah con un sinistro da fuori. L’egiziano si è ripetuto qualche minuto dopo. Nel primo tempo (finito 9-0) in rete anche Perotti, D’Urso e Torosidis, unico terzino destro in rosa. Nella ripresa ha smesso di piovere, ma per la porta del Pinzolo la grandine non è finita: doppiette di Iturbe e Ricci e gol di Di Livio, Ponce e Gerson. Il brasiliano ci ha messo un po’ a carburare. «Ha un buon piede – ha detto Spalletti – È bravissimo a far circolare la palla con velocità, sembra quasi non la tocchi. Bisogna vederlo in test più importanti». Come quello di domenica col Terek Grozny (serie A russa). Tra i giocatori sotto esame (e sotto la lente di Milan e Zenit) c’è Paredes: «Il mister mi chiede di provare a giocare a uno o due tocchi. Penso di poterlo fare e di poter sostituire Pjanic come regista. Per ora resto qui, domani vedremo».