Stasera a partire dalle ore 21 avrà luogo nella Piazza Sissi di Madonna di Campiglio il saluto di Luciano Spalletti ai tifosi della Roma.
LIVE:
Ore 22.45 – Finisce l’evento con i ringraziamenti a Spalletti e al sindaco.
Ore 22.35 – Parte il botta e risposta tra Vespasiani e Spalletti:
Scudetto o Champions?
“Prima lo scudetto e poi la Champions”
Luciano o mister?
“Lucio”
Vede più sua moglie o Domenichini?
“Sto molto insieme a Domenichini, ma poi torno a casa da mia moglie”
Carne o pesce?
“Pesce”
Musica italiana o straniera?
“Assolutamente musica d’autore italiana, mi piace Barbarossa”
Limoncello o Vodka?
“Vin Santo”
Totti a 20 anni o a 40 anni?
“Totti capitano sempre”
Si gioca tra un mese, siamo pronti?
” In Russia si giocava dopo 10 ore di aereo, proviamo a farlo noi… E’ stato particolare. A volte ci lamentiamo troppo in Italia”.
Parla molto con i suoi calciatori?
“Si abbastanza, ma se non si sa cosa dire meglio stare zitti”
Cosa si promette ai tifosi?
“Grande impegno, delle volte le partite dipendono da un centimetro”
Dal pubblico: il terzino destro arriva?
“Non è una domanda per me, Sabatini sta lavorando e li sceglie. E’ anche bravo e quindi si guarda un po’. La squadra è forte, dei reparti stiamo guardando se possiamo migliorare. Cercheremo di prendere il massimo che èa disposizione”
La squadra sta bene…
“Nei campionati precedenti ho avuto difficoltà a gestire giocatori, questa volta vedo ragazzi che vogliono allenarsi e che pensano ai risultati della Roma come primo obiettivo. Non sono degli sbruffoni, abbiamo persone che vogliono vincere e determinare il futuro della squadra e della loro carriera”
Ore 22.30 – Prende di nuovo parola il mister:
“Le origini sono importantissime, mio fratello maggiore mi ha insegnato tutto. Senza di lui sarei in difficoltà. In collina si sta bene e si beve bene. Anche in Russia: quando trovavo i miei calciatori nei ristoranti, in 4 anni, non c’è mai stata una bottiglia d’acqua sul tavolo… I miei figli? Non è difficile portare questo cognome, ci ha pensato la madre. Sanno difendersi, sono grandi, uno ora vive a Roma da diversi anni. Un altro fa l’università nel Michigan, mentre la più piccola è ancora con me, è uno spettacolo. Quanto penso al calcio? Abbastanza, ormai sei nel meccanismo e nell’esasperazione italiana è difficile staccare, quando faccio qualcosa la faccio in maniera totale. Il pensiero va sempre là. Emerson sogna le diagonali? Buon segno, ma io non le chiedo… Rimpianti per il primo ciclo nella Roma? Inutile pensarci. 2008? In quel momento il dispiacere fu totale, ma poi bisogna guardare avanti. Un maestro nel calcio? Ho preso da tutti, soprattutto dai dilettanti che si ingegnano per trovare la qualità, gli orari, le attrezzature. Loro mi hanno dato tantissimo, ci sono allenatori bravissimi che non hanno avuto opportunità. Il confronto ti dà dei miglioramenti importanti. Pallotta? Ha parlato quasi sempre lui, io ascoltavo, aveva entusiasmo, era contento e voleva trasferirmi la sua carica per la Roma. Un bel personaggio, è abituato a uno sport diverso in un Paese diverso, ma vuole bene alla Roma”.
Ore 22.20 – Viene chiamato in diretta il fratello (Marcello) di Luciano Spalletti, queste le sue dichiarazioni:
“Quando finisci la preparazione, passa dalle colline fiorentine e porta tutti i ragazzi che mi date una mano”
Risponde Spalletti: “Le colline toscane mi piacciono molto, ogni volta che posso torno li”
Marcello Spalletti: “Cibo preferito del mister? Il pesce sicuramente”
Ore 22.00 – Spalletti arriva in piazza: ““Si ha responsabilità quando si va dentro il campo, poi è anche esagerato, è troppo amore, si rischia di farne cattivo uso”
Come gestisce il troppo amore?
“Cerco di impegnarmi di più, chi crede in te non puoi fallire, il loro sostegno ti dà più forza. Però la gente si rende conto da sola, la gente può dubitare di quello che dici ma non di quello che fai perché è visibile”.
Le piace sciare?
“Vado solo dritto (ride, ndr)”.
Temperature Russia?
“Veramente un bellissimo e grandissimo Paese, si è vissuta una esperienza indimenticabile per le distanze e la temperatura, loro sono abituati come se fossero in un duello personale, sono pronti a fare un po’ di guerra anche nello sport. A volte il freddo non faceva tenere gli occhi aperti, allora ci ritrovavamo in palestra e ci si parlava 5-10 minuti. Se ti allunghi nei discorsi l’attenzione scema e il messaggio non passa. Si faceva riscaldamento e poi in campo non ci si fermava mai o ti ghiacciavi. Per abituare i bambini li portano a torso nudo nella neve per 30-40 minuti. Ai tifosi dà fastidio che dalle altre parti si conosce solo il freddo della Russia, allora stanno anche loro a torso nudo 20 minuti allo stadio”.
Qualche parola in russo?
“L’essenziale…”
Aiuta ad essere più maturi?
Le conoscenze ti aiutano nel prevedere, nel mettere a posto gli errori che fai quando agisci. Secondo me si perde un po’ di istinto, un po’ di ragazzo e sarebbe bene mantenerlo.
Lo rimpiange?
Si, poi essere un po’ strani nelle scelte, un po’ creativi, essere pronti a sterzare in poco tempo secondo me è un vantaggio.
L’allenatore bravo è quello che comanda e lo dice?
E’ quello che delega molto perché poi accentrare è sintomo di debolezza, se le cose le devo fare sempre io senza lasciare vuol dire che gli altri ho paura che facciano meglio. Io sono bravo se riesco ad essere migliore.
Quanto è importante la fiducia dello spogliatoio?
A me piacciono i miei calciatori, ci sto bene insieme. Non devo fare le regole, se le fanno da soli per il rispetto, loro debbono frequentare il locale e coesistere tra di loro poi se mi piace qualcosa ci aggiungo anche io. A me loro piacciono, mi danno la fiducia per poter raggiungere i risultati e sono convinto che loro hanno le soluzioni, sono intelligenti.
Quanto conta il mister?
non mi interessa, dipende da che ruolo lo guardi, dalle conoscenze che hai, ciò che succede nello scorrimento quotidiano. Tutti i ruoli sono importanti e possono determinare qualcosa di importante. Io mi avvicino alla squadra e penso di non dargli nulla allora che lo faccio a fare? Quelli fondamentali sono i calciatori, se si riesce a mettere insieme qualità individuale e squadra allora si arriva più in la, il miglior 11.
La tattica?
E’ una componente, ci sono stati mister bravissimi e ora in Italia.
Che cosa le dà più fastidio?
(Dal pubblico): “La Lazio!” (Il mister): “La banalità, la stupidità”.
Social network…
Non ho profili, ma ora li faccio (ride, ndr). Bisogna saperli usare, io sono così e così. Il mondo va in quella direzione.
Che cosa le dà più fastidio?
(Dal pubblico): “La Lazio!” (Il mister): “La banalità, la stupidità”.
Social network…
Non ho profili ma ora li faccio (ride, ndr). Bisogna saperli usare, io sono così e così. Il mondo va in quella direzione.
Crede nell’oroscopo?
Non lo leggo.
Scaramantico?
Mi sembra di no poi si fanno delle cose…
Pubblico: Due parole su Bielsa!
Ci sarebbe stato imparare da lui, mi dispiace non sia venuto. E’ un grande allenatore. Ci sono squadre che hanno fatto vedere ciò che ha insegnato.
Come si gestiscono i social?
Io non posso insegnare come fare però è chiaro in conseguenza a quello che postano possono uscire dei problemi e allora bisogna parlarne. Bisogna render conto dell’uso.
Diventa importante…
Certo, succede che spieghi male qualcosa e i giornalisti lo riportano e poi sei costretto a rettificare, e viceversa.
Da Madonna di Campiglio, Marchetti e Di Nardo – GazzettaGiallorossa.it