(R.Frignani) – Allo stadio come in banca. Anzi di più. Come in una base militare. Una schedatura di massa basata sui rilevamenti biometrici dei tifosi che oltrepassano i tornelli. Migliaia di volti, di immagini che rimangono in un database protetto per tutta la durata della partita e poi fino a una settimana. Una sorta di prova in mano alla polizia — d’accordo con il Garante della privacy — per individuare subito eventuali responsabili di reati all’interno dell’Olimpico.
«In pratica d’ora in poi chi sgarra deve sapere che sarà beccato al cento per cento», assicura un investigatore della questura. La novità è stata annunciata ieri pomeriggio dalla prefettura della Capitale, che si è poi dovuta affrettare a smentire la notizia rimbalzata in un attimo sulle agenzie di stampa che ai tifosi sarebbero state prese le impronte digitali. In realtà poco ci manca, anche se per ora il nuovo sistema — adottato agli Europei in Francia e ai Mondiali in Brasile — rileva solo i dati biometrici del volto con una telecamera piazzata sui tornelli e collegata con un software che registra le caratteristiche somatiche del soggetto: larghezza della bocca, lunghezza del naso, distanza fra gli occhi, conformazione del volto, segni particolari. Abbinate alla fotografia del tifoso, le informazioni finiscono nel database di chi indaga, che già può contare su un massiccio utilizzo di telecamere di videosorveglianza puntate su tutti i settori dell’Olimpico. E proprio i fotogrammi di chi si macchia di reati allo stadio — fondamentali fino a oggi per individuare persone ricercate ma dopo confronti con le segnaletiche durati anche intere giornate — saranno confrontati con quei dati biometrici consentendo un notevole risparmio di tempo nell’identificazione, agevolata anche dal biglietto nominativo che ogni tifoso deve poggiare all’ingresso su un validatore al tornello.
«Da migliaia di sospetti da controllare volta per volta passeremo a meno di dieci», dice ancora l’investigatore. Solo un ordine della magistratura potrà evitare la cancellazione dei file. Una svolta epocale che, dopo le barriere nelle curve di Roma e Lazio, ha già scatenato polemiche. Il costo della nuova tecnologia sarà sostenuto dal Coni, dalla Roma e dalla Lazio. Ma nella riunione presieduta dal prefetto Paola Basilone è stato annunciato anche un incremento dell’illuminazione fuori dall’Olimpico e in tutta la zona del Foro Italico e anche la creazione sperimentale di due nuove aree di parcheggio dalla fine del mese a piazzale Clodio e su viale della XVII Olimpiade, per evitare che il Lungotevere sia intasato di auto in sosta e venga chiuso al traffico. Una misura di sicurezza per assicurare alle forze dell’ordine e ai soccorritori vie di fuga per i tifosi a piedi e di accesso rapido all’Olimpico in caso di gravi emergenze.
Un’altra novità dettata dal momento storico e dall’allarme terrorismo, ma anche per assicurare — è stato spiegato — «il diritto alla mobilità dei residenti» dei quartieri vicini. Ai tifosi in scooter sarà invece consentito arrivare quasi a ridosso dello stadio, mentre ai vigili urbani spetterà intensificare la lotta ai parcheggiatori abusivi e agli steward quello di accompagnare il pubblico dai parcheggi all’Olimpico.