(A.Pugliese) – «La Juve per me era rivale prima e lo è anche adesso. E non ce la faccio più a vederla vincere, l’ho detto anche ai miei nuovi compagni di squadra. Abbiamo un ottimo gruppo e giocatori fortissimi, lo scudetto quest’anno deve essere nostro». Abituato a dare gas in fascia quasi senza tregua, era francamente impossibile pensare che Bruno Peres rallentasse proprio ora che spicca il volo più alto. Così il terzino ha aumentato i giri del motore nel giorno della presentazione, dicendo a tutto tondo come la pensa.
POLIEDRICITA‘ – «Mi sono addormentato con la maglia del Toro e mi sono risvegliato con quella della Roma – ha detto il brasiliano che si era già recato a Fiumicino per accogliere e salutare i nuovi compagni –. È successo tutto velocemente, ma sono felice così. Qui posso crescere ancora e vincere«. E infatti ieri Spalletti, dopo l’allenamento, si è fermato con lui (e con Fazio e Vermaelen) per parlare dei movimenti da fare e di quello che gli chiederà in campo. «Per me l’importante sarà poter aiutare la squadra: a destra o a sinistra non fa differenza, come giocare a 3, a 4 o a 5. Ho già fatto tutto nella mia carriera, anche il mediano. E sono al 100%, se Spalletti ne avrà bisogno sono pronto a giocare anche con l’Udinese». La decisione oggi, intanto per la Roma c’è la felicità di portare a casa un giocatore che insegue da anni e che quando era in Brasile gli era stato offerto a cifre interessantissime (400mila dollari).
ESTERNI A VUOTO – Peres è destinato a diventare subito titolare, anche perché la partita di Oporto ha confermato come Florenzi non possa più giocare come terzino destro. Otavio (e anche Alex Telles) lo hanno saltato con una puntualità disarmante e anche sul gol annullato ad Adrian Lopez rischia di tenere in gioco lo spagnolo. Ma se con Peres il problema a destra è stato risolto, la sfida di Champions ha messo in evidenza anche come a sinistra le cose poi non è che vadano così bene: Juan Jesus come terzino lascia a desiderare e lo si era già capito all’Inter, Emerson deve ancora crescere come autostima e fiducia. Insomma, in attesa di Mario Rui serve qualcosa. A meno che non sia proprio Peres ad andare a giocare lì, magari quando tornerà anche Rüdiger. Lui il terzino destro l’ha fatto, è una soluzione in più.