Spalletti si è reso conto che la Roma non è ancora perfetta e allora dove non riesce ad arrivare il campo, arriva la dialettica. Prima con un’iperbole volta a nascondere la mancanza attuale di un «ragionatore» a centrocampo, cercando di mettere in un angolo le vedove di Pjanic così: «Abbiamo Strootman e Paredes, entrambi sono più forti di Pjanic. Siamo a posto, visto che con Peres possiamo spostare in quel reparto anche Florenzi (e nei convocati di ieri ci è finito anche Perotti, ndr). E sotto l’aspetto della qualità c’è anche Gerson, che però deve ancora calarsi nel nostro calcio». Poi con il riferimento molto più diretto alle pagelle di Porto-Roma, secondo il tecnico troppo severe: «Mario Rui mi ha portato i giornali portoghesi, hanno messo una sola insufficienza alla Roma, qui ne leggo 5. Se conto le occasioni, la partita l’avevamo vinta. Ma il comportamento di un nemico sincero è una qualità che apprezzo», chiude con un pizzico di sarcasmo.
Meglio pensare alla sfida di oggi – scrive la Gazzetta dello Sport -, una gara che non sarà comunque semplice. «L’Udinese è brava a prendere giovani fenomeni, ne hanno tantissimi. Ma non ha più Di Natale, senza di lui perde qualcosa. So però quello che sa trasferire Iachini ai suoi, sarà una squadra forte e preparata». Per batterla la Roma cambierà qualcosa rispetto a Oporto: «Szczesny ed El Shaarawy meritavano di giocare anche in Portogallo perché sono tra quelli che ci hanno portato lì, che sono stati bravi a ribaltare le cose quando sono arrivato. Noi non abbiamo la responsabilità degli eventuali mancati introiti della Roma, ma il merito di aver creato la possibilità di giocare il playoff. Bruno Peres? Oggi comincia a pedalare, può giocare anche da quarto di difesa. E a destra ci può andare anche Emerson, in attesa poi che torni Rüdiger che può fare il terzino. Noi comunque le vogliamo vincere tutte».