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IL MESSAGGERO Lucio nelle mani di Jesus

Jesus
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(A. Angeloni) Domani è già Porto. E i problemi da tanti diventano solo alcuni. Manolas, ad esempio, potrebbe essere della partite e questo già fa tirare un bel sospirone a Spalletti, che già deve fare a meno di Vermaelen, squalificato dopo l’espulsione al Do Dragao. Quanto a Paredes se ne saprà di più oggi: l’argentino ha un problema al polpaccio (intossicazione muscolare) e non è per niente sicuro di far parte della rosa che domani sera si presenterà all’Olimpico per, possibilmente, eliminare il Porto. Florenzi era out contro l’Udinese e lo sarà quasi sicuramente pure domani sera, sempre per un problema muscolare.

Spalletti, dopo la vittoria di sabato, aveva spiegato la scelta di Emerson proprio in funzione del Porto. Ovvero: meglio il brasiliano in una partita più tranquilla che non in una battaglia come quella che la Roma dovrà affrontare in Champions. Emerson, secondo Spalletti, è un bravo calciatore ma caratterialmente ancora un po’ timido, o meglio non pronto per un match così delicato e così pieno di tensioni. Quindi Juan Jesus, nella testa del tecnico, doveva essere il terzino sinistro anti-Porto. E all’occorrenza, se Manolas non dovesse farcela, farebbe il centrale. Il brasiliano, insomma, in un verso o nell’altro, sarà sicuramente tra gli undici di domani sera. Florenzi poteva essere utile sia a sinistra in una difesa a tre, sia a destra con lo spostamento di Peres dall’altra parte. Senza l’esterno della Nazionale, l’ipotesi più probabile è l’esordio di Fazio dal primo minuto al fianco di Manolas, con Bruno Peres a destra e Juan Jesus, appunto, a sinistra. In mezzo al campo (Paredes o no) torna De Rossi, che andrà a mettersi in mezzo a Strootman e Nainggolan. Sembra scontato il ritorno di Perotti dal primo minuto. Il dubbio a questo punto diventa proprio in attacco, che con ogni probabilità dovrebbe essere con Dzeko. L’alternativa è il tridente leggero con la conferma di El Shaarawy e Diego al posto di Edin. Ma visto lo stato di forma del bosniaco, è facile pensare più alla prima opzione che non alla seconda. E tornando a Emerson. Il brasiliano avrà l’opportunità di giocarsi le proprie chance solo nel caso in cui Manolas dovesse dare forfait, ma al momento questa ipotesi appare molto improbabile. Da Trigoria assicurano che Kostas sarà della partita. Il problema muscolare sembra di lieve entità.

ESPERIENZA E QUALITÀ Spalletti sta puntando molto sull’esperienza e sulla qualità. De Rossi è uno che di Champions se ne intende e nella gara di andata abbiamo visto quanto sia stato indispensabile, specie nei momenti delicati del match. La Roma in mezzo al campo avrà molta forza e energia e la chiave potrà essere, come spesso accade, anche la posizione di Nainggolan, ovvero se basso (4-3-3) o se più alto (4-2-3-1 o 4-2-4). Strootman contuinua a crescere, riscoprendo abitudine e continuità nel rendimento. Ma quello che Spalletti cercherà di conferire alla squadra è la qualità dalla metà campo in su, cosa che è mancata contro l’Udinese nel primo tempo. Perotti, in questo senso, corrisponde all’identikit che Lucio sta cercando. Diego è uno in grado di saltare l’uomo di creare gioco, sia se parte largo sia se comincia l’azione da una posizione più accentrata. Come detto, rischia la panchina, come all’andata, El Shaarawy, che in questo momento non sembra al top della condizione. Il Faraone, fermo restando la presenza in campo di Salah, si dovrà giocare il posto con Dzeko. Esattamente come lo scorso anno, anche se il duello con Edin spesso l’ha vinto l’ex milanista. Il tridente leggero verrà sicuramente riproposto, perché a Spalletti piace giocare in quel modo, specialmente in certe situazioni. Ed El Shaarawy è uno che sa interpretare bene il ruolo anche in un eventuale 3-5-2.

 

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