(A.Angeloni) – Si riparte da un’isola, la Sardegna. Bella sempre, specie in questo periodo. La Roma deve ritrovarsi bella proprio lì, proprio come la Sardegna. A Cagliari, tra due giorni riparte con un impegno di campionato (poi c’è la sosta e andrebbe gestita con un successo), ovvero ciò che è rimasto importante per un gruppo che si è appena perso per strada il sogno di giocarsi un’avventura in Champions League. Sì, ma il problema è come si riparte e con quali, nuovi, presupposti. Luciano Spalletti ha manifestato da subito il problema: «Questa sconfitta ci spacca in due». Le critiche, legittime, sono arrivate: colpa del tecnico, dei calciatori, di certe follie in campo, della società etc etc, adesso serve fissare i punti su cui basare la resurrezione. La Roma è una squadra sufficientemente forte (non completa) per impensierire le concorrenti al titolo, sulla carta Juventus e Napoli, più l’outsider Inter. Ha bisogno di tornare alla normalità, di ripartire senza squilli.
UNO SFORZO – La Roma è lì, attendendo che Sabatini faccia un ultimo regalo aSpalletti, dal terzino sinistro al centrocampista. Lucio dovrà per adesso rivalorizzare i nuovi arrivati o i rilanciati che, per un motivo o per un altro, con il Porto hanno steccato:Bruno Peres, Juan Jesus, Szczesny, Emerson, Vermaelen, Alisson, più Fazio, che in Champions ha giocato solo uno spezzone della gara di andata. Lucio, inoltre, dovrà rimotivare il gruppo, affranto nella testa ma spavaldo a parole («ora vogliamo vincere l’Europa League e puntare allo scudetto»), che a Cagliari dovrà quantomeno far vedere le proprie capacità individuate contro l’Udinese, strapazzata in meno di un tempo, il secondo. Domenica torna sicuramente Vermaelen, che secondo Spalletti, è mancato tanto, fino al punto di dover far giocare De Rossi vicino a Manolas. Il belga è quel calciatore capace di interpretare il ruolo di regista difensore. Il regista non difensore dovrà tornare a farlo De Rossi, considerato uno dei capri espiatori della sconfitta con il Porto. Daniele ha bisogno di un rilancio immediato, del resto come lo stesso Paredes, considerato il suo alter ego. Chi gioca dei due, dovrà subito dare dimostrazione di forza, far capire che il passato (recente) si dimentica, con i relativi errori. Perché da lì si deve ricominciare. Ci sono quei calciatori per i quali la stagione deve ancora cominciare, uno di questi è El Shaarawy, un altro è Florenzi che, dopo la sfida di Oporto, si è fatto male e ha saltato sia l’esordio in campionato con l’Udinese sia il ritorno di Champions. Alessandro è tornato a lavorare con il gruppo e non è affatto escluso che a Cagliari possa ricominciare la sua nuova/vecchia vita da non terzino. Florenzi è spendibile in mezzo al campo (al posto di Strootman che ha bisogno di tirare un po’ il fiato visto il tris di partite ravvicinate) oppure davanti per uno degli attaccanti esterni o ancora esterno sinistro ma con alle spalle una difesa a tre. Spalletti potrebbe riproporre anche il sistema di gioco che lo scorso anno ha fatto brillare la Roma, ovvero quello con il falso nove, che a turno era Nainggolan e/o Perotti. Con El Shaarawy sulla fascia. Ecco, Stephan è un altro da cui Lucio potrebbe o dovrebbe ripartire perché – come dice lui – «è un giocatore forte». Forte e non va dimenticato, anzi. Non troppi, insomma, ma qualche cambiamento tecnico/tatticoSpalletti lo sta pensando. Il modulo con il finto centravanti, è chiaro, penalizza Dzeko che, in questo caso, partirebbe dalla panchina. E Totti? Pure lui, fondamentale nel finale dello scorso campionato, prima o poi verrà preso in considerazione nei finali di qualche match, chissà forse pure in Europa League. Ma adesso Francesco è fermo per unleggero infortunio, ieri non si è nemmeno allenato con il gruppo.
TRASFERTA PERICOLOSA – Il progetto ripartenza immediata deve scontrarsi con la pericolosità della trasferta di Cagliari. Mai campo facile per i giallorossi (tra campionato e Coppa Italia, in 74 partite tra Roma e Cagliari, sono arrivate 30 sconfitte per i rossoblù, 24 pareggi e 20 vittorie), ma la squadra di Rastelli al Sant’Elia si è sempre fatta valere: nelle sfide interne infatti, nonostante nelle due ultime occasioni siano arrivate due vittorie della Roma (1-3 e 1-2), i rossoblu sono in vantaggio con 15 successi contro i 13. Il 3 all’Olimpico, giornata della Famiglia: incasso devoluto ai terremotati del Centro Italia.