(E. Menghi) Ostacoli bassi per la Roma in Europa League. Viktoria Plzen, Austria Vienna e Astra Giurgiu sono le squadre pescate nell’urna «soft» di Montecarlo: a leggere i nomi, sembra che la vera avversaria di Spalletti sia la Roma stessa. È lei che si è suicidata contro il Porto, perdendo soldi e prestigio della Champions, e ora è chiamata a farsi le ossa nella competizione inferiore per arrivare magari più preparata alla prossima edizione della maggiore. Una lezione l’ha già imparata, la scottante eliminazione di 4 giorni fa ha fatto abbassare la testa ai giallorossi, che almeno a parole non hanno sottovalutato il Gruppo E in cui sono capitati: «È un girone molto equilibrato, non ci sarà – prevede Spalletti – la squadra che si staccherà o quella materasso. Il Viktoria Plzen è campione da 2 anni e nel 2013 ha eliminato il Napoli, vincendo 3-0 al San Paolo. L’Austria Vienna ha tradizione europea, l’Astra Giurgiu ai playoff ha eliminato il West Ham. Per noi è un buon girone, potevano capitarci delle teste di serie difficili come il Manchester United o il Villarreal. È vero, noi siamo i migliori, ma sento parlare di cose facili: diventeranno difficili per quello che abbiamo fatto vedere nell’ultima partita». C’è da migliorare il rapporto con l’Europa: «Dobbiamo prima di tutto consolidarlo. Abbiamo questa responsabilità di portare sulle spalle il nome di Roma, bisogna fare meglio, esserci costantemente e farci vedere a nostro agio. Questa è una competizione che per molti vale poco, ma quando si va avanti diventa come la Champions: ci sono scenari, incontri, gare di grandissimo gusto a giocarle, a vincerle». Chiedere a Fazio e al suo Siviglia per conferma: «Voglio la quarta Europa League, ma serve continuità», ha sentenziato il difensore.
Il dg Baldissoni, presente al sorteggio di Montecarlo, ha tirato un sospiro di sollievo non solo per aver evitato il girone di ferro del Manchester United di Mourinho, ma anche per la vicinanza delle trasferte capitate alla Roma, che inizierà a Plzen il 15 settembre: «Siamo contenti di aver evitato viaggi lunghi che potevano crearci problemi logistici. Non facciamo l’errore di pensare in termini di facile o difficile, gli avversari vanno sfidati e battuti: dobbiamo dimostrare in campo di essere i più forti. Affronteremo la competizione con la testa di chi deve essere protagonista e deve competere per vincere. Siamo profondamente dispiaciuti e arrabbiati per il match col Porto, la Roma deve essere responsabile delle aspettative che si crea da sola. Dobbiamo costruire una dimensione internazionale e una mentalità vincente».
A partire da domani, quando la squadra volerà a Cagliari senza Totti, fermo per un piccolo infortunio alla caviglia, e molto probabilmente senza Juan Jesus, che ha abbandonato la seduta di ieri mattina, anche lui per un guaio alla caviglia: troppo il dolore per chiarire subito la situazione, oggi verrà rivalutato.
Spalletti potrebbe spostare Bruno Peres a sinistra ora che ha ritrovato Florenzi per la fascia destra. In mezzo torna Vermaelen con Manolas, in porta più Alisson di Szczesny. De Rossi dovrebbe tornare a centrocampo con Strootman e Nainggolan, davanti si va verso il tridente leggero con El Shaarawy, Perotti e Salah.